Il tributo di Carrara a Ugo Mazzucchelli

Vi è grosso fermento in queste settimane a Carrara.  Prende forza e si rafforza la proposta lanciata nei giorni scorsi dall’ANPI e dalla FIAP, sostenuta con fermento da Alfredo Mazzucchelli, nel voler intitolare una strada o una piazza a Carrara all’antifascista libertario Ugo Mazzucchelli.

Ugo Mazzucchelli nacque a Carrara il 5 Giugno 1903. Dopo le prime classi elementari, Mazzucchelli cominciò ad essere avviato al lavoro in cava. Nel 1917, venne mandato dalla famiglia nelle zone di retrovia del fronte della prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, a formare le squadre di giovani per seppellire i morti del conflitto. Attraverso le prime letture della stampa anarchica e del giornale Il Cavatore, edito dalla C.d.L. carrarese, decise di prendere parte al locale Gruppo giovanile anarchico Né Dio né Padroni.

Il 20 giugno 1921, dopo uno scontro a fuoco avvenuto a Nazzano tra un gruppo di anarchici e una squadra di carabinieri, venne arrestato e successivamente condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione, pena ridotta in appello a 9 mesi e 14 giorni di reclusione. Trascorse la pena nelle carceri di Massa, Lucca, Pisa e Genova. I fascisti non gli davano tregua, e fu così che tentò l’espatrio, che non riuscì a causa di una spiata.

Iniziò un lungo periodo di clandestinità. Visse quasi sempre tra le montagne, dove lavorava alla spartana nei ravaneti assieme a diversi altri uomini. Nell’estate del 1943, prese i primi contatti con vari elementi antifascisti del carrarese, ed è proprio presso la sua abitazione di San Ceccardo che si formò una sorta di Comitato Civico, che costituirà la base del futuro CLN carrarese. È sempre in quel periodo che accolse nella propria cava di Lorano, località difficilmente raggiungibile se non a piedi, oltre alle prime armi, i disertori e i ricercati dal fascismo, tra i quali spiccava la figura del professor Napoleone Vanelli.

La notizia che fece divenire Mazzucchelli uomo di cronaca quotidiana fu l’istallazione del monumento a Gaetano Bresci, l'anarchico che nel 1900 uccise il re Umberto I. Per quel monumento, Mazzucchelli subì anche un processo per apologia di reato, dal quale fu assolto nel dicembre del 1993. Sul tale monumento il Mazzucchelli dichiarò: "Un caro compagno che venne dall'America per abbattere un violento tiranno.

La statua è un monito contro ogni forma di autoritarismo". Mazzucchelli morì a 94 anni il 6 Gennaio del 1997.  Le sue ceneri riposano nel cimitero di Marcognano, a Torano, lontano dal camposanto di Turigliano dove sono sepolti gli anarchici passati nei volumi della storia italiana, da Gino Lucetti, l'attentatore di Benito Mussolini, a Giuseppe "Pino" Pinelli, fino ad Alfonso Failla e tanti altri, sulla cui lapide bianca è scolpito l'uomo col mitra tra le mani, mentre appoggia un piede su un fascio di dinamite.

Ugo Mazzucchelli rappresenta un simbolo per la città di Carrara e a ciò va aggiunto che la sua figura ha attraversato tutta la storia del movimento anarchico e libertario del Novecento, proprio per tali motivazioni, la burocrazia e le procedure asfissianti nel poter richiedere una strada o una piazza all’anarchico carrarese vanno superate il più presto possibile per riuscir nel nobile intento della memoria storica.  

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:30