I favolosi “Settanta” in mostra a Roma

Una mostra, degli incontri e una sostanziosa rassegna cinematografica. Questo il mix di arti visive che il Palazzo delle Esposizioni offre fino al 2 marzo, per ritornare a quegli anni turbolenti ed estremamente creativi. “Anni 70. Arte a Roma” è la nuova mostra allestita al pian terreno del Palazzo delle Esposizioni, una selezione di oltre 200 opere di artisti romani e internazionali, che nella città eterna lavoravano proprio in quegli anni.

Una polifonia di voci che testimonia una scena artistica teatro di sperimentazioni, bacino di culture visive diverse: dall’Arte povera agli artisti della cosiddetta scuola romana, dall’Arte concettuale al Postminimalismo e alla Pittura analitica, dai Situazionisti all’Anarchitecture e all'arte intesa come parteciapzione collettiva o militanza politica, dalla Narrative art alla Transavanguardia. Una pluralità di vedute che trovava spazio in gallerie e associazioni culturali, negli spazi autogestiti dagli artisti e dai gruppi femministi, nonché nelle istituzioni come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e lo stesso Palazzo delle Esposizioni, con a capo del Campidoglio il critico d’arte Argan. Nelle sale al primo piano sono ancora in corso la mostra fotografica di National Geographic e quella dedicata alla pubblicità italiana degli Anni Cinquanta, “Il cibo immaginario”.

Il biglietto di entrata permette di visitarle tutte. Anni 70. Arte a Roma verrà accompagnata da un ciclo di incontri gratuito, organizzato e presentato da Claudio Zambianchi, docente di Storia dell'arte contemporanea all’Università “La Sapienza”, e dai suoi studenti. Ogni giovedì alle 18,30 si potranno incontrare artisti, critici e storici dell'arte. Infine, la corposa rassegna “Cine 70” offrirà gratuitamente la visione di una serie di capolavori del cinema italiano. Si parte con Amore e rabbia – Vangelo ‘70 di Lizzani, Bertolucci, Pasolini, Godard e Bellocchio e si prosegue con Zabriskie Point di Antonioni. Tanti i nomi e i titoli rimasti nella storia, da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, al Decameron di Pier Paolo Pasolini, a Io sono un autarchico di Nanni Moretti.

E poi Francesco Rosi, Luchino Visconti, Sergio Leone, Federico Fellini, Dino Risi, Ermanno Olmi, Ettore Scola, Mario Monicelli, ma anche Dario Argento, Fernando Di Leo, Pupi Avati, i fratelli Taviani e i già citati Bertolucci e Bellocchio. Il programma è ricchissimo con quattro serate o più ogni settimana. Proiezioni alle 21 con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti fino al 6 febbraio.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:33