Le nuove regole di Cannes

Niente selfie sul red carpet. Anteprime mondiali per la stampa e pubblico in contemporanea. Divieto assoluto per i film che non saranno distribuiti nelle sale cinematografiche francesi di partecipare al Festival.

Cannes 2018 cambia le regole, e grazie al suo curatore Thierry Fremaux, si fa sempre più francese dichiarando guerra ai grandi colossi emergenti come Netflix, Amazon e Apple affermando di non voler includere nel programma ufficiale del festival quelle pellicole disponibili in streaming.

Fremaux aveva lanciato questo cambio di direzione già a fine marzo, sottolineando quanto sia importante difendere “la magia del cinema” oggi svilita da un mondo che ha globalizzato anche questo settore, dove la sala è diventata un’optional e con un click, dal divano di casa tua, si può accedere al grande schermo.

Cambiare le regole del gioco però ha delle conseguenze, soprattutto se si sfidano i grandi colossi come Netflix, che infatti reagisce alle provocazioni del curatore del Festival minacciando di ritirare dalla rassegna una serie di opere come: Roma di Alfonso Cuaron, Hold the Dark di Jeremy Saulnier, Norway di Paul Greengrass e due film legati a Orson Welles, The Other Side of the Wind, l’ultimo film del regista rimasto incompiuto nel 1985 a causa della sua morte e considerato da molti cinefili la pellicola più importante e ora completato dai collaboratori di allora e il documentario di Morgan Neville, They’ll Love Me When I’m Dead dedicato al cineasta.

Guerra aperta quindi. Giovedì 12 aprile, alla conferenza stampa ufficiale del Festival che si terrà a Parigi, avremo il responso.

Aggiornato il 09 aprile 2018 alle ore 18:15