La cabina telefonica dismessa trasformata in una piccola biblioteca alla portata di tutti. Un’idea semplice e di successo che è arrivata dall’Inghilterra e che si sta diffondendo anche in Italia. La prima “bibliocabina” europea è nata nel 2009 nel villaggio inglese di Westbury-sub-Mendip, quando il comune tagliò i fondi per la biblioteca su bus che faceva tappa anche lì. Così per poter riutilizzare le famose cabine rosse si è pensato di trasformarle in questo modo sviluppando anche il book-crossing”, ossia la tendenza a condividere libri tra persone sconosciute.

Le postazioni telefoniche pubbliche rimaste in Italia sono poche, visti gli elevati costi di manutenzione, e vengono dismesse da Telecom che avvisa i cittadini sessanta giorni prima della rimozione affiggendo all’esterno della cabina un cartello adesivo. Ma entro trenta giorni, per chi fosse interessato, è possibile “salvare” questi spazi, acquistandoli e riconvertendoli al meglio.

Da qui l’idea di offrire ai cittadini uno spazio culturale libero e accessibile dove poter prendere in prestito il volume che si desidera per poi riportarlo indietro una volta letto, oppure lasciare un vecchio libro che non si usa più.

Questo nuovo rifugio per lettori ha visto la luce in diverse parti d’Italia. Prima ad Arona in provincia di Novara, poi a Medicina (Bologna), Milano, e infine anche nella Capitale, nel quartiere della Torresina, dove alcune associazioni si sono unite per dare vita a questo salotto letterario “sui generis”. Favole, romanzi, saggi al posto della vecchia cornetta, sistemati su mensole di legno riciclato, tutto è a disposizione gratuitamente per grandi e piccoli.

Un desiderio di cultura che spesso si scontra contro il vandalismo e il furto dei libri. Per questo motivo, in tanti Stati del mondo, i volumi sono stati dotati di un contrassegno con tanto di logo di riconoscimento. In Italia invece ci pensano i comitati di quartiere ad organizzare personalmente la sorveglianza e la manutenzione di questi spazi.

La “bibliocabina” richiede tanta pazienza e cura, ma l’amore per la letteratura da diffondere a macchia d’olio tra le persone potrebbe compiere una piccola magia. Almeno sotto le feste.

Aggiornato il 11 dicembre 2019 alle ore 13:48