“La tesi”, il docu-film che ristabilisce la verità su Craxi

Assistiamo, dall’inizio di quest’anno, ad un folto susseguirsi di convegni, libri, film e molte altre iniziative che ricordano Bettino Craxi, a vent’anni dalla sua morte. E così sarà per tutto il 2020. In ambito cinematografico, dopo il film di grande successo, “Hammamet” di Gianni Amelio, si aggiunge “La tesi”, docu-film ideato e scritto, anche sulla base di importanti documenti inediti, da Paolo Pillitteri ed Ettore Pasculli. Mentre “Hammamet” si concentra sull’ultimo periodo di vita di Craxi, ponendo l’accento sull’umanità e sulla sensibilità del leader socialista, facendo emergere il dramma personale e famigliare su quello politico, “La tesi” racconta dettagliatamente la storia politica dello statista.

Il filo conduttore della vicenda dell’ex Presidente del Consiglio nel docu-film, si sviluppa mediante il pretesto di una ricerca di una giovane laureanda in scienze della comunicazione, impegnata ad elaborare una video-tesi sulla figura di Bettino Craxi, a partire dalla raccolta del materiale audiovisivo diffuso sui social network. Il pregiudizio politico, ancora presente nella società italiana, è espresso nel docu-film per il tramite del padre, del fidanzato e della professoressa relatrice della tesi, i quali ritengono poco opportuno l’argomento scelto dalla studentessa: il padre e il fidanzato sono animati da preconcetti, ormai divenuti luoghi comuni correnti, mentre la professoressa ritiene che è più opportuno far calare l’oblio sulla figura di Craxi. La ragazza che rifiuta laicamente ogni schematismo, come anche la “politica del silenzio”, contro tutti, porta a termine il suo lavoro. Con materiale audiovisivo d’epoca ed interviste ai personaggi che furono, vicino a Craxi, testimoni, lo spettatore si trova coinvolto nel seguire l’ordine dei capitoli della tesi, nei quali si srotola per temi l’azione politica del leader socialista, disvelandone le verità non dette o addirittura negate e, poi, l’attualità.

Emergono così, a tutto tondo, le questioni fondamentali della politica socialista ai tempi di Craxi: i rapporti, a sinistra, con i comunisti, l’economia e le privatizzazioni, l’Italia nell’Unione europea, la politica internazionale, il Mediterraneo e l’immigrazione. “La tesi”, che si avvale dell’abile regia di Ettore Pasculli, prende forma dalla ben riuscita fusione dell’interpretazione di attori professionisti (Alicia Chiesa, Giulia Urso, Mino Manni, Alessandro Vantini, Andrea Colussi) con la presenza di protagonisti reali della vicenda craxiana che nel docu-film interpretano sé stessi. “La tesi” rappresenta un importante contributo che aiuta a ristabilire la verità e fa riflettere su alcuni decenni della nostra storia recente che ancora si ripercuote sul destino dell’Italia. La prima visione, programmata a Roma presso la Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni, Villa Borghese) per la fine di febbraio, è stata posticipata a data da destinarsi, a causa dell’emergenza Coronavirus: un film senz’altro da non perdere non appena definita, speriamo presto, la nuova data.

Aggiornato il 06 marzo 2020 alle ore 14:20