India: il Giainismo

In modo stringato raduno talune concezioni che vengono considerate religioni ma in effetti sono visioni sul comportamento, indicazioni valutative, orientamenti. Anche lo Zoroastrismo, come dirò, pur avendo a fondamento la opposizione tra il dio del bene il dio del male, pur essendo metafisico, nella sostanza affida all’uomo la libera scelta tra bene e male. Ora espongo le concezioni rapidamente, avendo esse peso in altre concezioni ne dirò estesamente, ad esempio lo Zoroastrismo influisce assai nel Cattolicesimo, fatto non molto rilevato. Nello stesso periodo in cui nacque, visse e diffuse la sua dottrina Buddha, il VI secolo a. C. sempre su connotati induisti, ma come nel Buddhismo, modificati, soprattutto con riguardo agli Dei, sempre in India, fu concepita e affermata una ulteriore religione o concezione morale, la Giaianista, di cui è propugnatore Jina.

Il Giaianismo è il più estremo movimento morale non solo dell’India e ha ispirato ed ispira molte concezioni occidentali, dai Cinici in Grecia, ai Manichei, ai Catari successivamente in Era Cristiana. Per i Giaianisti vivere, agire contaminarsi con la materia, offuscare la conoscenza, farsi trarre dal desiderio, dai sensi, tutto ciò comporta la rinascita, la reincarnazione, Karma e Samsara. Per liberare la conoscenza, non contaminarla con la materia, occorre per i giaianisti, rinunciare ad ogni attività e allo stesso nutrimento, e lasciarsi morire di astinenza. In tal modo l’anima si libera delle particelle materiali che le offuscano la conoscenza, vola in cielo, e limpida e serena vede la realtà senza desiderio e sofferenza. Per vie diverse, in ogni caso, nel pensiero indiano, vivere è una condanna che si estingue con il pervenire virtuosamente alla morte terrena e soprattutto al distacco dei sensi dal sentire.    

Cina: Confucio

Nato nel 551 a. C. circa, morto nel 479 a. C., regno di Lu-Shantung, K’ung Fu-Tzu, detto da noi Confucio, è dunque contemporaneo di Buddha, ne è in parte simile, ma dissimilissimo nel fine ultimo. Entrambi si volgono alla Terra, al vivere la vita, e mettono da canto l’Oltremondo e le divinità. Mentre però Buddha condivide il principio fondamentale dell’Induismo: che l’esistenza è una prigione, una appariscenza disgraziata da cui fuggire, per Confucio la vita è tutto e tutto è nella vita, non esiste altro che la vita e precisamente la vita sociale, il compito dell’uomo risiede nel proprio dovere sociale, in questo simile alle caste induiste ma senza un motivo religioso, ossia la reincarnazione secondo le proprie azioni precedenti.

Confucio ebbe cariche politiche, fu consigliere di molti feudatari, ma soprattutto stabilì una concezione che è diventata, a tutt’oggi, l’ossatura etica della Cina, esposta in molte opere che salvano il pensiero di Confucio, all’apparenza semplicissimo. Per coglierlo citiamo da un suo testo: “Chi ama i propri genitori, non oserà correre il rischio di essere disprezzato da nessuno, quando l’Amore e il rispetto del Figlio del Cielo sono in questo modo, portati al massimo servizio dei suoi genitori, le lezioni della sua vita influiscono su tutto il popolo, ed egli diventa un modello per tutti, questa è la pietà filiale del Figlio del Cielo” (Da Hsiaoking, o Classico della pietà filiale).

Continuando, la pietà filiale deve essere attuata non solo dal Figlio del Cielo, ossia l’Imperatore, ma da ministri, dignitari e tutti i cittadini. L’Imperatore dà l’esempio, le “lezioni della sua virtù influiscono su tutto il popolo”, e così scendendo, ciascuno sia di esempio all’altro. Non dunque servilismo, l’opposto. Ciascuno osserva il dovere vedendolo osservato da ciascuno, a cominciare dall’Imperatore, e ciascuno sia e si senta membro valorizzato nel corpo sociale. Non c’è servo, c’è servizio. Ed anche il più umile sentendosi unito al corpo sociale non si crede umiliato. E’ la più riuscita formulazione di integrazione sociale, almeno in teoria, Ed in pratica, giacché ha creato per millenni un Impero con Servitori dello Stato esemplari. Notare quanto il pensiero di Confucio pervade la Cina odierna è palese, più interessante stabilire relazioni tra confucianesimo, società organica, marxismo. Ne diremo.

Cina: Il Taoismo

Contemporaneo di Confucio, Lao-Tsu pare sia l’autore del libro Tao Te Ching, insieme agli scritti di suoi discepoli, in specie Chuang-tzu e Lieh-tzu, e crea il Taoismo. Il Taoismo ha una elaborazione millenaria e non sistematica. In linea di massima, mentre il Confucianesimo organizzava la società e lo Stato, il Taoismo indicava la via (tao) di salvezza legata alla natura più che alla società. Il fondamento del Tao consiste nel ritenere che vi sia una naturale disposizione di ciò che vive a ritrovare ordine e armonia spontaneamente senza intervento dominante, correttivo, che può trasformarsi in violenza. Il taoismo costituisce una critica al potere, con la fiducia nella idoneità costitutiva di ogni essere a trovare, nella libertà, l’equilibrio. L’influsso del Taoismo è notevole specie nelle concezioni pacifiste, non violente, negli atteggiamenti anarcoidi che considerano la società una legalizzazione del dominio e pretendono di correggere autoritariamente. Evidente come il taoismo ispiri inconsapevolmente o no atteggiamenti di renitenza odierni sulla imposizione della salute.

Iran: La religione di Zoroastro

Non è certa la data di nascita del profeta Zoroastro o Zarathustra, la si colloca presumibilmente nel VII/VI secolo a. C., nell’Iran. Il testo base della religione, detta “mazdeismo”, è l’Avesta, La religione mazdeista riconduce la realtà ad una lotta tra il bene e il male, incarnato, quest’ultimo, dal Dio Angra Mainyu avverso al Dio Supremo, Ahura Mazdā. Dopo vicissitudini drammatiche durante le quale il male invade il bene (miscela) infine il Bene vince, e risorgono le forze primordiali ormai di nuovo purificate. Fondamentalmente in questa religione è la capacità dell’uomo di scegliere liberamente tra bene e male, e la resurrezione dei corpi. L’uomo subisce un giudizio finale, e viene dannato o salvato nell’aldilà. Le concezioni dello Zoroastrismo sono vastissime nel loro influsso, anche nel monoteismo, si ritiene che Zoroastro sia il concepitore del monoteismo, un Dio che si biforca. Ne diremo, è tra le concezioni fondamentali anche dell’Occidente. Del libero arbitrio. Della razionalità.

Aggiornato il 19 gennaio 2022 alle ore 18:28