Visioni. “Call My Agent – Italia”, un divertente ritratto del cinema italiano

Call My Agent – ​​Italia è una serie tivù di successo. Un remake francese (Dix pour cent) trasformato in un divertente ritratto del cinema italiano. Il racconto, diviso in sei episodi da un’ora ciascuno, narra le vicende di un'importante agenzia, la Cma (dalle iniziali del suo fondatore, Claudio Maiorana), che rappresenta attrici, attori e registi. La serie, in onda su Sky e in streaming su Now, adatta il prototipo francese al panorama nostrano. I protagonisti sono gli agenti: una veterana come Elvira (una tenera Marzia Ubaldi), il professionista algido Vittorio (uno strepitoso Michele Di Mauro), la puntigliosa Lea (l’intensa Sara Drago) e l’agente premuroso Gabriele (il delicato Maurizio Lastrico). Poi ecco gli assistenti: Camilla (una splendida Paola Buratto) è la collaboratrice di Lea; Monica (una nevrotica Sara Lazzaro) è la collaboratrice pignola e isterica di Vittorio; Pierpaolo (un divertente Francesco Russo) è il fraterno collaboratore di Gabriele. La receptionist Sofia (la bellissima e lagnosa Paola Gioia Kaze), pur vivendo quotidianamente a contatto con le stelle del mondo dello spettacolo, non pensa alla recitazione. Anche perché in Italia non ci sono ruoli importanti per le attrici nere.

Quando il capo dell’agenzia si ritira, il gruppo vive una fase di caos autentico. Se l’originale francese è ideato da Fanny Herrero, il rifacimento italiano è sceneggiato da Lisa Nur Sultan (ha firmato le copie dei film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini e Beata te di Paola Rondi e la miniserie televisiva Circeo di Andrea Molaioli). Ogni episodio prevede la partecipazione straordinaria di un noto personaggio del cinema che si prende in giro e si mette amabilmente in gioco. Nella prima puntata appare un’autoironica Paola Cortellesi, che scherza sull’età che avanza. Un Pierfrancesco Favino da applausi rimane intrappolato nel personaggio di un Che Guevara in versione comica. Stefano Accorsi dà vita al suo proverbiale stakanovismo. Emanuela Fanelli e Corrado Guzzanti, impegnati nella realizzazione di un fantomatico “progetto americano”, mettono in scena un’irresistibile coppia comica che strappa più di una risata. Paolo Sorrentino, notoriamente dotato di un grande senso dell’umorismo, si cuce addosso un formidabile monologo (scritto di suo pugno) sull'entusiasmo immotivato. Se nella serie di culto Boris, il regista (Oscar al Miglior film straniero per La grande bellezza) aveva interpretato sé stesso in chiave comica, qui riesce a ottenere un risultato addirittura superiore. Da autentico narratore sarcastico. In conclusione, l’unico episodio di minore impatto risulta essere quello interpretato dalla giovane ed evanescente Matilda De Angelis, impegnata a difendersi dai social per una battuta equivoca pubblicata sul proprio profilo. Ma nel complesso, Call My Agent – ​​Italia è un racconto televisivo d’alta scuola, i cui personaggi riescono ad avvincere, convincere e divertire. In alcuni casi, persino a commuovere. La serie tivù, densa di avvenimenti, riesce a raccontare, con disincantata lucidità, quello che ruota attorno al mondo del cinema: equivoci, agnizioni, intrighi, storie d’amore, tradimenti, successi, sconfitte, corse contro il tempo. L’adattamento della serie originale francese è pienamente riuscito grazie all'ottima scrittura di Lisa Nur Sultan. Il cast si rivela di livello assoluto, con le perle di autentico splendore firmate da Favino, Guzzanti e Sorrentino. 

(*) Foto Sky

Aggiornato il 12 aprile 2024 alle ore 17:06