Esce in questi giorni l’ultima fatica letteraria di Tommaso Romano, Umberto II e il referendum del 1946 nella Sicilia che votò Monarchia, con la prefazione di Francesco Perfetti, edito dalla Fondazione Thule Cultura di Palermo. Una ricerca, approfondita e documentata, che affronta i drammatici momenti del controverso passaggio dalla forma monarchica a quella repubblicana dell’Italia, in maniera scientifica e scrupolosa, come l’autore ha fatto in altre opere di carattere storico. Tommaso Romano è, come scrive lo storico di fama internazionale Francesco Perfetti nella sua importante prefazione, “un caso unico nel mondo culturale e cultural-politico italiano, sulla breccia da tanti decenni come intellettuale cultore della tradizione, docente, animatore culturale, editore e autore eclettico capace di passare, con elegante disinvoltura, dal testo narrativo all’aforisma fulminante, dalla scoperta delle memorie della sua terra alle ricerche di storia locale”.

Sicuramente un ritratto tanto lusinghiero quanto veritiero. Va rilevata ancora la sua capacità di analisi, sempre critica e capace di mettere in discussione anche le sue più inveterate convinzioni. Romano ha battuto in molti ambiti, dalla poesia alla storiografia, dalla metafisica alla politica, la strada della ricerca senza limite, ispirata dalla volontà di “intelleggere” gli eventi attraverso documenti osservati e poi inquadrati alla luce della ragione, senza pregiudizi ideologici come solo uno storico autentico sa fare. Il tutto senza mai rinunciare ai propri più radicati e radicali convincimenti sull’uomo, sull’esistenza e sul mondo che troviamo presenti nella sua opera filosofica Il mosaicosmo.

Questo volume pieno di riferimenti, dati numerici, reperti inediti tra i quali le foto di tripudianti siciliani che salutavano il loro ultimo re, articoli di giornale e manifesti di ogni genere, anche quelli ostili alla monarchia, come quello degli Indipendentisti siciliani di sinistra rinvenuto accidentalmente durante una ricerca tra le carte polverose di un antiquario di Palermo, testimonia come sia ancora oggi necessario scavare tra gli archivi per riuscire a fare ancora più chiarezza sulla storia patria. L’autore, inoltre, ha messo bene in luce tutti i boicottaggi che furono messi in atto per rallentare l’azione in favore dell’istituto monarchico dell’allora capo di Stato re Umberto II. Romano, comunque, non fa sconti sulle responsabilità della monarchia in quel periodo tragico per la patria, mettendone però in rilievo i meriti che essa ebbe nel moderare un regime autoritario contro cui il sistema politico italiano aveva lottato e perso la partita del potere e che si era andato a rifugiare su quell’Aventino, da cui scesero onorevolmente con la Resistenza all’invasore tedesco.

Ma anche nell’avere salvato l’unità dello Stato e l’integrità di Roma, spostando la sede del governo e dello stato maggiore dell’esercito nel sud beffando le SS di Adolf Hitler che avrebbero voluto fare del re Vittorio Emanuele III e dell’allora Principe Umberto due ostaggi di rango e del Regno d’Italia un protettorato germanico.

Nel libro emerge la figura di un re, Umberto II, già luogotenente del regno, coraggioso e a tratti temerario, generoso fino al punto di preferire l’esilio a un’altra guerra civile. E l’attaccamento alla causa di Casa Savoia della Sicilia che votò monarchia, fu anche sincera riconoscenza verso il sovrano che le aveva dato la propria autonomia firmando lo Statuto speciale della Regione, fin troppo disatteso e in parte anche vilipeso. Infine, la straripante partecipazione popolare e i risultati che città per città si delinearono, documentata doviziosamente dall’autore, testimoniano e smentiscono la vulgata che la repubblica perse nei piccoli centri agricoli ancora considerati dai radical chic di ieri e di oggi “retrivi” e vinse nelle città più avanzate; infatti, Romano dimostra che in molte parti si verificò l’esatto opposto. E dove il voto fu più libero le persone scelsero in maggioranza monarchia.

È un viaggio in una Sicilia che non esiste più, ma che sopravvive nei ricordi e nelle memorie che l’autore ha raccolto e organizzato magistralmente in questo volume che sarà presentato a Palermo il 20 aprile 2023, alle ore 17, presso la sala convegni dell’Hotel Jolì di via Michele Amari 1 e che non può mancare nella Biblioteca dei cultori della storia patria e della libertà.

Umberto II e il referendum del 1946 nella Sicilia che votò Monarchia di Tommaso Romano, prefazione di Francesco Perfetti, edito dalla Fondazione Thule Cultura di Palermo

Aggiornato il 20 aprile 2023 alle ore 10:08