Il pianoforte, tra didattica e socialità

Il pianoforte è uno strumento musicale a corde percosse mediante martelletti, azionati da una tastiera. La tastiera è di norma composta da 88 tasti, 52 bianchi e 36 neri. I bianchi rappresentano le note: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La e Si. I neri individuano generalmente le alterazioni (note bemolli o diesis). Il pianoforte è il più diffuso strumento appartenente ai cordofoni a corde percosse. Il suono può essere modificato anche mediante pedali (solitamente tre), che azionano particolari meccanismi. Il pianoforte è uno strumento bellissimo e complesso, dalla sua architettura intrinseca nella complessa struttura interna, alla sua estetica esterna che rende chiaro come le possibilità intrinseche in questo strumento singolo siano pressoché infinite. Le combinazioni possibili di 7 note più 5 alterazioni a ottave diverse in un tempo dato sono illimitate e garantiscono una varianza di percezioni ed emozioni possibili immensa. La stessa varianza di generi a cui il pianoforte è applicabile dimostra la sua naturale elasticità d’utilizzo. Strumento da solo o da accompagnamento, è capace di emozionare e accompagnarci cullandoci e facendoci danzare attraverso le sue vibrazioni a volte inebrianti a volte frenetiche.

Nel jazz, ad esempio, l’improvvisazione solistica pianistica ha un ruolo di prim’ordine nei puzzle performativi, mentre nella Popular music il pianoforte risulta avere un ruolo più d’accompagnamento. La didattica del pianoforte avviene su base esperienziale e diretta, in un ambiente sereno e stimolante dove si vanno ad esercitare attraverso la ripetizione determinate strutture di pensiero e di motorietà per abituare corpo e mente alla performance. Lo studio parte dalle nozioni base, teoriche e di mobilità, per poi spaziare attraverso la teoria e la pratica della lettura, che è essenziale per la resa mnemonica di un brano.

Strumento antico ma mai datato, il pianoforte è movimento culturale, è sintesi di una cultura del fare che si tramanda da generazioni e ha di per sé una storia molto importante ed un ruolo nella socializzazione e nella capacità espressiva individuale, che ha le sue radici nelle note. Come tale la libertà d’uso che avviene attraverso la pratica genera libertà d’espressione, e la libertà d’espressione genera libertà d’essere sé stessi. In quanto tale, il pianoforte è messa a nudo dell’anima, è didattica ma anche terapia, è consapevolezza sintetica che si esprime nel fare, è metafisica. E rimarrà sempre centrale nella musica e nella storia.

Aggiornato il 16 febbraio 2024 alle ore 09:57