Sviluppo esponenziale,  crisi di leggi e di regole

La società e le sue regole cambiano continuamente.

Innovazione, evoluzione, sviluppo tecnologico e sociale, concezioni e cultura incidono sulla capacità di adeguare e formulare leggi, regole di azione e comportamento, strutture burocratiche di governo delle attività ai vari livelli; ma lo sviluppo di tipo eponenziale che in tempi brevi muta esponenzialmente economia, strumenti e tipologie di attività, strutture e concezioni sociali ed etiche, pensiero, rende non solo superate leggi, regole, burocrazia, ma spesso addirittura controproducenti. Occorre allora riconcepire società, pensiero e strutture per renderle prontamente adeguate alla nuova situazione e, soprattutto, al fatto che - salvo alcuni aspetti fondamentali che vanno garantiti stabili quali pilastri della società stessa - tutto il resto dev'essere flessibile per sostenere la mutazione socio economico culturale in atto.

Un esame di qualsiasi aspetto, accadimento, concezione di quanto avviene per azione dell'uomo sul nostro pianeta conferma sia il cambiamento in atto, sia la divaricazione crescente, e oramai insostenibile, tra struttura ed esigenze della società e strumenti (leggi, regole, burocrazia) per il suo governo.

Alcuni esempi della divaricazione.

Bobby Azarian su The Huffington Post indica cinque segni che la scienza conquista il mondo e sta per esplodere come un vulcano e invadere e dominare le nostre case.

1. Il presidente Obama ha creato la "BRAIN Initiative", un grande sforzo con lo scopo di mappare ogni cellula del cervello umano; il National Institutes of Health finanzia oltre 100 scienziati per far progredire la tecnologia di "imaging" cerebrale e consentire agli scienziati di osservare i cambiamenti dell'attività dei singoli neuroni durante l'interazione col mondo reale.

2. Google ha nominato l'inventore futurista e scienziato "pazzo" Ray Kurzweil Director of Engineering col compito di trasformarci in esseri binari che trascendono la mortalità.

3. Facebook ha pagato 2 miliardi di dollari, per l'azienda di realtà virtuale Oculus Rift, con l'intento di creare una piattaforma sociale virtuale che può permettere di accedere alle esperienze degli altri.

4. Dal 2014 la serie di documentari scientifici in prima serata, TV Cosmosinvaded, ospita il famoso e amatissimo astrofisico Neil deGrasse per spiegare la scienza.

5. I social media hanno dimostrato di essere una forza da non sottovalutare quando si tratta di promuovere la consapevolezza della scienza. La pagina di Facebook "I fucking love Science" (o IFLS) ha raccolto quasi 20 milioni di seguaci senza pubblicità e costosi e grandi testimonial, ed è gestito da Elise Andrew, 26 anni, con una laurea in biologia. Ma non basta, anche senza Steve Jobs "Apple mangia il mondo". Vendite record, utili stellari, una liquidità smisurata. L’azienda di Cupertino va meglio adesso che ai tempi del suo guru. Con un po’ meno genio, ma con più cinismo e semplicità. Caos è forse un termine troppo forte, ma le tecnologie di comunicazione stanno cambiando vorticosamente costringendo a significative modifiche normative; la gente è abituata a vecchie consuetudini, ma una crescente quantità di persone sta lasciando telefonia, TV, rete fissa; i telefoni cellulari stanno prendendo il sopravvento ed è sempre più evidente che i meccanismi tradizionali per l'offerta TV sono superati: non c'è bisogno di disporre di oltre 200 canali TV quando se ne guardano meno di 10. Viceversa si punta alle connessioni iperveloci e il sogno è quello dei 5G. Google, Apple, Facebook e Amazon puntano a utilizzare il nuovo network telefonico dal 2020 e si stima che fra cinque anni ci saranno 50 miliardi di «oggetti» collegati alla Rete.

ABB indica come immaginare il futuro e contribuire a plasmarlo, e così tante altre imprese e centri di studio; ricordiamo, ad esempio, l'articolo della Stampa "Istruzioni per immaginare il futuro" che parla di Cyril Vart, uno che per lavoro si occupa proprio di «aiutare le persone e le imprese a immaginare il futuro». La Midas Supergroups già installa una grande quantità di dispositivi senza fili ma conta, in meno di un decennio, di farlo per tutti i sistemi elettrici. Internet è stata la tecnologia di collegamento del Mondo ricco: nel 2010 1,8 miliardi di persone e oggi, cinque anni dopo, 2,8; ma su un pianeta con una popolazione di oltre 7 miliardi, più di 4 non hanno ancora accesso a Internet.

Entro il 2020 Peter Diamandis si aspetta che sarà collegato il mondo intero con tecnologie e sistemi già disponibili. Si tratta del più drammatico ma positivo cambiamento dell'economia globale: da tre a cinque miliardi di nuovi consumatori, che non hanno mai acquistato, venduto o inventato praticamente nulla, stanno per rappresentare una mega-sorgente per l'economia globale... e nessuno ne parla. I "geni" della Val di Susa rifiutano TAV, mentre altrove si pensa di realizzare lo "Hyperloop", un treno che non segue la curvatura terrestre ma viaggia in linea retta penetrando nel pianeta, acquistando una velocità folle: 35 minuti da San Francisco a Los Angeles per un costo assai minore che con un TVA. Io stesso me ne occupai già una trentina di anni fa. Queste sono alcune delle soluzioni di un prossimo domani, che non vuole leggi specifiche vincolanti e, tanto meno, regole e burocrazie, ma solo poche, chiare, durevolli indicazioni generali capaci di sopravvivere ai continui cambiamenti.

Guai alle regole.

Stato, regioni, comuni, ministeri, Tar, enti e altri organismi pubblici, tutti vogliono fissare regole per definire e controllare le attività di chi opera e dei cittadini; regole specifiche, dettagliate, vincolanti che di fatto soffocano le iniziative, hanno un costo per attuarle, impongono tasse e balzelli e di fatto sostengono privilegi e creano freni alla concorrenza. Il caso più eclatante è quello di Uber proibita in molte località soffocando la libera iniziativa ad autisti trasportatori e a sistemi organizzatori.

Chi ne è capace e non commette danni o crimini dovrebbe essere libero di compiere qualsivoglia attività, ma i lavoratori autonomi sono oberati da vincoli e regole - e poi ci si lamenta della disoccupazione in un mondo che non sa creare nuovi posti di lavoro, ad esempio come quelli descritti nel paragrafo precedente. Hervé Novelli, su L'Expansion si domanda se non sia il caso di sopprimere lo statuto di "auto-entrepreneur" e di tutti i suoi derivati, dagli artigiani riparatori meccanici, elettrici, edili, informatici, economici a quelli che inventano oggetti e concezioni. Michael Robinson dello Strategic Tech Investor ha appena descritto la App di "Find Doctors", chiamata "The Uber of the medical world", perché connette chi lo richiede a un medico in pochi minuti; negli USA questa App cresce del 500% all'anno, ha 5 milioni di utenti in 2000 città, ma già si pensa a tutto il mondo.

Leggi, regole e stupidaggini.

Spesso leggi e regole sono stupide - talvolta anche criminali - perché chi le concepisce o chi le usa ne ignora le basi tecno-scientifiche. Ricrdiamo il caso Di Bella e la sua cura del cancro che è stata imposta per soddisfare le smanie della gente, come è avvenuto, più recentemente, per Stamina, un trattamento privo di validità scientifica, inventato dal comunicatore di massa Davide Vannoni laureato in scienze della comunicazione, e proposto dalla Stamina Foundation, una organizzazione da lui presieduta, per curare le malattie neurodegenerative, con le cellule staminali. Il tribunale di Catania impose le cure con stamina e fortunatamente il ministro della sanità le proibì, ma poco prima un tribunale aveva nuovamente imposto di usare il metodo Di Bella. Un altro caso di imposizione incosciente è stato quello della condanna di tutti i membri della commissione "Grandi rischi" in sostanza per non aver previsto il terremoto dell'Aquila. Ma, spulciando, i casi di leggi stupide e di applicazioni folli sono innumerevoli. La cultura della proibizione. Leggi e regole impongono cosa non si deve fare e come si debbono fare le cose permesse, mentre la burocrazia è l'organismo che gestisce i mandati di leggi e regole. Naturalmente tutto dipende dalle ideologie dominanti: religioni, principi etici, saperi comuni e credenze, concezione del mondo e della natura. La cosa più stupefacente è che quanto più si prende in considerazione la natura - con l'a priori che se qualcosa è naturale è meglio - tanto più si pongono vincoli contro quello che è considerato innaturale. Ma l'uomo è intrinsecamente parte della natura e le sue azioni sono pertanto naturali; semmai sono vincoli e regole che pone a concezioni e azioni ad essere non tanto innaturali quanto deformatori dell'andamento naturale.

La natura è regolata dalle sue leggi, fisiche, meccaniche, chimiche, biologiche; non è possibile compiere azioni contrarie a tali leggi. Riguardo alla termodinamica non è vero che proibisca certe azioni ma, come ha spiegato Ludvig Boltzmann, ne determina la probabilità, che può essere in certi casi bassissima: le mutazioni di stati solidissimi, fisiche o biologiche, accadono per questa possibilità. Non esistono pertanto proibizioni "naturali" ma fenomeni impossibili come, ad esempio, il moto perpetuo; è l'uomo purtroppo a imporre proibizioni con leggi e regole, mentre la burocrazia dovrebbe operare per rendere il più libere possibili tutte le attività che non trasgrediscono le, poche, leggi che colpiscono le azioni malvage, pericolose e controproducenti.

La società leggera.

La società dovrebbe essere leggera: poche leggi, regole che aiutano ad agire liberamente e comunque flessibili, nessuna burocrazia ma solo strumenti che operano per far funzionare i sistemi colletivi secondo i bisogni in continua evoluzione.Tasse che pagano i servizi offerti e non i perrmessi di fare. Libertà di azione e punizione severa di chi le compie male o in modo dannoso. Governo di chi sa e decadimento di chi mostra di non saperlo fare. Ma per questo occorre una società coesa come quelle di "O capitano! Mio capitano" cantata da Walt Whitman per Abraham Lincoln.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:19