La Banca d’Italia lancia la propria sfida al governo giallorosso. Secondo Via Venti Settembre, “per il nostro Paese inizia ora un percorso tutt’altro che agevole. Andranno delineati in tempi rapidi progetti di investimento e di riforma lungimiranti, concreti e dettagliati; soprattutto tali progetti andranno attuati senza ritardi e inefficienze. È la condizione per garantire l’effettivo accesso ai finanziamenti previsti dal Next Generation Eu, per rilanciare la crescita e la produttività dell’economia italiana”. Con queste parole il capo del Servizio struttura economica della Banca d’Italia Fabrizio Balassone, in audizione alla commissione Bilancio del Senato, sulla nuova richiesta di scostamento, ha parlato della situazione italiana post lockdown. La “sfida che attende il Governo e il Parlamento è di dare contenuto attuativo alle indicazioni contenute nel Pnr, garantendo efficacia, efficienza e rapidità degli interventi”.

Secondo la Banca d’Italia, serviranno “uno sforzo straordinario nell’attività di programmazione e una capacità di realizzazione che non sempre il Paese ha mostrato di possedere dovranno accompagnare l’aumento delle risorse disponibili. L’impatto sull’economia dipenderà anche dal miglioramento del contesto in cui si svolge l’attività di impresa. Sarebbe rischioso assumere che incrementi di spesa e riduzioni di imposte possano automaticamente tradursi in una crescita economica sostenuta e duratura senza un impegno continuo per il miglioramento della qualità dell’azione pubblica”.

Per Balassone, “l’ultima preoccupazione sarebbe cosa ci chiederanno, perché se non dovessimo essere in grado di ripagare il debito significherebbe che la situazione si sarebbe decisamente aggravata. La preoccupazione dovrebbe essere quella non le richieste del Mes. Un meccanismo che nasce come strumento di emergenza in situazione di crisi di singoli Paesi, in quelle circostanze è stato disegnato uno strumento che prevede certe condizionalità. Lo strumento che abbiamo oggi è affidato allo stesso organismo, il Mes, ma ha una struttura completamente diversa: non ci sono condizionalità come quelle dei programmi tradizionali ma è un programma di scopo, serve per le spese sanitarie”.

Aggiornato il 28 luglio 2020 alle ore 13:55