La mobilità europea riparte dai treni notturni

Mentre il 75 per cento degli svedesi, quindi non solo i disoccupati, dichiarano in un sondaggio di essere in cerca di un lavoro perché non si fidano delle conseguenze della crisi sanitaria e temono comunque un forte impatto sulla loro azienda, il governo di Stoccolma annuncia novità importanti nel settore della mobilità europea. A metà 2022 saranno operativi i treni notturni che collegheranno Stoccolma con Amburgo e Malmoe con Bruxelles. Un investimento di quasi 30 milioni di euro che rilancia il turismo su rotaia in Europa e offre l’opportunità di vivere l’Europa stessa “nella maniera più sostenibile possibile”, come affermato dal ministro delle finanze, per Bolund. Anche perché c’è da dimenticare in fretta quello che sarebbe stato il primo vero rilancio del Interrail notturno transeuropeo. A gennaio di questo, infatti, tutto era pronto per inaugurare la linea Vienna-Bruxelles, ma purtroppo il Covid-19 ha bloccato tutto.

Ci prova ora la Svezia, anche se per quanto riguarda la Germania, ci si dovrà accontentare di fermarsi ad Amburgo, perché la rete ferroviaria tedesca è “già molto satura”. Il Wagon lit torna, dunque, popolare, così come più in generale viaggiare in treno, a testimonianza, si fa notare dall’alleato verde della coalizione di governo svedese, del graduale cambiamento nelle abitudini di consumo, che evidenzia maggiore consapevolezza delle questioni climatiche e la necessità-opportunità di rispettare le misure di allontanamento sociale legate al coronavirus. L’iniziativa ha già avuto la benedizione di Bruxelles. La Commissione trasporti e turismo (Tran) del Parlamento europeo, parla di “passo avanti”, con l’auspicio che possa essere solo l’inizio di una tendenza generale che preveda iniziative comuni in tutti Stati membri. E nonostante il coronavirus, il lavoro di lobbying non si è fermato neanche durante la pandemia. Da mesi l’associazione Back on track Belgium fa pressioni su parlamentari e politica belgi affinché facciano di Bruxelles l’hub nevralgico dei treni notturni in Europa. Oltre all’Eurotunnel che la collega a Londra, il progetto è creare tratte notturne che oltre a Malmoe, colleghi Bruxelles con Barcellona, Venezia, Varsavia e Praga.

Il 2021, che guarda caso è l’anno europeo delle ferrovie, per promuovere i viaggi in treno come alternativa possibile e credibile a macchine e aerei, ci dirà quanto tutto ciò sia pura propaganda in vista di chiacchiere e auspici senza seguito o abbia qualche possibilità di concreta di avviare una piccola grande rivoluzione. Oltre al sì del Parlamento europeo, è arrivato nei giorni scorsi anche il parer favorevole del Comitato economico sociale europeo, che parla di “opportunità per rafforzare l’attrazione delle carriere nel settore ferroviario, in particolare tra i giovani europei”. Le ferrovie in Europa impiegano direttamente 1,3 milioni di persone e indirettamente circa un altro milione: si tratta, quindi di uno dei maggiori datori di lavoro dell’Ue.

Aggiornato il 06 agosto 2020 alle ore 11:45