La cooperazione nel mondo della pesca tra l’Italia e l’Oceano Indiano

Inseguire la sostenibilità nel mondo della pesca in tutto il globo e nei contesti geografici più suscettibili alle mutazioni climatiche è tra le priorità dell’attualità. La crescita della popolazione umana, i consumi e la trasformazione degli habitat naturali stanno rapidamente devastando il tessuto vitale della Terra, in una crisi di estinzioni che minaccia di diventare la più durevole eredità dell’uomo.

La viceministra agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, ha recentemente partecipato ai lavori di apertura del seminario virtuale sulle nuove figure professionali per una pesca sostenibile e innovativa nei Paesi Iora, l’associazione rivierasca dell’Oceano Indiano per la Cooperazione Regionale. Un evento organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il comitato Italia-Iora e Federpesca, a cui hanno preso parte, tra gli altri, i ministri della Pesca delle Seychelles e della Somalia, oltre al presidente di Federpesca, Luigi Giannini. “Che si tratti della pesca, della navigazione o del turismo, molte attività preziose per la vita delle comunità costiere potrebbero non essere più le stesse dopo il Covid-19. Gli effetti della pandemia modificheranno il modo in cui viaggiamo, il modo in cui scegliamo e acquistiamo prodotti. Ci sarà una crescente domanda di nuove competenze, nuovi strumenti e nuovi approcci strategici”, ha ribadito la viceministra.

L’Oceano Indiano è a rischio. Il risultato emerge dal report “Pesca non regolamentata in alto mare dell’Oceano Indiano” realizzato dal Wwf e dal Trygg Mat Tracking (Tmt). Il nuovo report, pubblicato a novembre, evidenzia la mancanza di una copertura normativa a contrasto della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. L’obiettivo dei lavori, organizzati dalla Farnesina, è stato quello di promuovere la condivisione di competenze e di abilità nel settore della pesca tra i Paesi Iora, creando una rete di esperti e professionisti nei settori della formazione, ricerca e innovazione, conoscenza e cultura dei territori, nonché rafforzare i rapporti tra scuole professionali, università e aziende.

Crediamo in un approccio multi-stakeholder, che coinvolga i diversi attori italiani nel mondo dell’economia blu: pesca, navigazione, industria marittima, ricerca e istruzione, con un coinvolgimento significativo del nostro settore privato. Per un impegno concreto per lo sviluppo delle comunità costiere, con progetti pratici dedicati alla formazione, al capacity building e all’empowerment delle donne. Tutto questo con l’obiettivo più ampio di rafforzare le relazioni tra la regione mediterranea e gli Stati membri Iora, promuovendo la crescita, lo sviluppo sostenibile e la cooperazione economica regionale”, ha proseguito Emanuela Del Re.

Un settore importante per i Paesi dell’Oceano Indiano. Ad esempio, il contributo al Pil dell’attività della flotta battente bandiera o di proprietà delle Seychelles è molto ridotto e non supera l’1,2 per cento. Tuttavia, il settore della pesca e le sue attività correlate sono uno dei settori fondamentali dell’economia delle Seychelles. Il loro contributo al PIL e l’apporto di valute estere sono superiori a quelli del turismo. Le esportazioni di prodotti della pesca rappresentano più del 90 per cento del totale. Il contributo essenziale deriva dalla trasformazione e dall’esportazione dei tonni sbarcati o trasbordati a Victoria. L’Italia vuole continuare la sua fruttuosa collaborazione con l’Iora nel 2021, con la forte convinzione che la Regione dell’Oceano Indiano sia una delle più promettenti al mondo, in termini di opportunità economiche e potenziale di ripresa.

Aggiornato il 23 dicembre 2020 alle ore 12:47