Emilia-Romagna: tutela delle eccellenze e valorizzazione del biologico

L’Emilia-Romagna è al quinto posto a livello nazionale per numero complessivo di operatori agricoli biologici e sul gradino più alto del podio per numero di aziende di trasformazione e preparazione. Tale territorio dal 2014 ad oggi ha registrato un vero e proprio boom, con quasi 180 mila ettari certificati a fine 2020 (+102 per cento). Tra gli obiettivi della Regione con la prossima programmazione 2023-2027 c’è la copertura ad almeno il 40 per cento delle superfici con il biologico e gli altri sistemi di produzione sostenibile. Un successo regionale di qualità, promozione dei prodotti e tracciabilità confermato anche dai recenti lavori fieristici dedicati alla pera. Ad inizio dicembre, numerosi sono stati i frutticoltori arrivati a Ferrara per “FuturPera – Salone internazionale della Pera”. Un Salone, svoltosi presso Ferrara Fiere Congressi, giunto in un momento importante e cruciale per la pericoltura emiliano-romagnola, un patrimonio che va preservato anche con l’intervento della Regione. Un evento particolarmente importante che conferma la necessità di rafforzare l’innovazione del settore, la commercializzazione e la ricerca di nuovi sbocchi di mercato, facendo leva sulle nuove dinamiche e opportunità del biologico.

La Regione Emilia-Romagna sta lavorando intensamente alla svolta “green” in agricoltura e ha messo a disposizione delle imprese un cospicuo pacchetto di risorse, che vale complessivamente oltre 67 milioni di euro, per accompagnare la riconversione del settore verso un modello imperniato su qualità e salubrità delle produzioni e sostenibilità ambientale. Obiettivi e modalità centrali anche nella programmazione dei nuovi bandi, illustrati in una recente videoconferenza stampa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi (nella foto).

“Lo sviluppo del biologico – ha sottolineato Mammi – è un tassello di un più ampio disegno strategico per un’agricoltura amica dell’ambiente e all’insegna della sostenibilità, come testimoniano il bando sulle misure agroambientali già approvato e quello sul taglio delle emissioni di gas serra degli allevamenti in procinto di essere adottato. Una strategia che al tempo stesso mette tra le sue priorità il sostegno all’innovazione e ai giovani imprenditori agricoli, sui quali stiamo puntando moltissimo. Al riguardo ricordo che quello che lanciamo oggi è l’ottavo bando in sette anni per favorire il ricambio generazionale in agricoltura e nell’attuale programmazione abbiamo già investito quasi 150 milioni di euro per dare una chance ai giovani che intendono aprire un’azienda agricola, favorendo così la nascita di quasi 1.800 nuove imprese condotte da giovani, di cui circa il 30 per cento guidate da donne”.

I bandi già approvati dalla Giunta regionale riguardano rispettivamente il sostegno alle imprese giovani (30,3 milioni di euro, di cui più di 16 milioni come premio di primo insediamento e 14 milioni come aiuto all’avviamento d’impresa e ammodernamento delle aziende), la promozione dell’agricoltura biologica (14,4 milioni di euro, di cui 4,5 milioni per la conversione a pratiche e metodi e 10 milioni per il mantenimento di metodi e pratiche biologiche) e la salvaguardia della biodiversità. Un approccio regionale che potrebbe divenire un modello di eccellenza anche per le altre realtà della nostra Penisola.

Aggiornato il 22 dicembre 2021 alle ore 12:17