La genomica in agricoltura e il salto di qualità di un intero comparto

La Commissione europea sta lavorando per marcare con chiarezza le differenze tra le nuove tecniche genomiche (Ngt) e gli organismi geneticamente modificati (Ogm) dissipando quelle ambiguità che hanno stoppato per lunghi anni l’intero settore della ricerca europea in ambito agricolo.

La proposta inviata al Parlamento di Bruxelles rappresenta un cambiamento di approccio al tema della transizione ambientale, ponendo l’innovazione e la ricerca scientifica quali elementi prioritari per le imprese agricole e i produttori. La proposta è stata accolta con favore dal settore agricolo, ma anche dai colossi internazionali del biotech come Bayer o Singenta. Il Copa-Cogeca, principale ente lobbistico degli agricoltori europei, ha salutato la fine di dieci anni di ritardi e ha definito il testo una buona bozza.

Per Confagricoltura le proposte di sviluppo delle tecniche genomiche presentate dalla Commissione al Parlamento di Bruxelles rappresentano un importante cambio di passo, che riporta l’Europa al centro del dibattito sulla ricerca scientifica applicata al settore agricolo. Negli ultimi anni il sistema scientifico italiano sia attraverso il progetto Biotech, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura e coordinato dal Crea, sia mediante altre iniziative ha sviluppato conoscenze avanzate nell’ambito delle Tea relativamente alle più importanti specie agricole italiane (frumento, riso, pomodoro, vite, melo e agrumi). Un processo importante di ricerca che ha generato la selezione di piante resistenti alle malattie, agli stress abiotici, con migliori caratteristiche qualitative e con potenzialità produttiva più elevata. Tuttavia, quanto prodotto dagli scienziati è rimasto confinato nei laboratori e l’emergenza climatica sta facendo comprendere l’importanza di proseguire concretamente nella ricerca in tale ambito.

Piante con migliorate caratteristiche produttive, qualitative o nutrizionali come orzo e frumento editati per aumentare la resa potenziale, agrumi arricchiti di composti antiossidanti, melanzane e viti senza semi e pomodori a più alto valore nutrizionale possono rappresentare una speranza per l’agricoltura del futuro e per l’innovazione tecnologica di un intero settore.

La Commissione auspica la coesistenza delle varie pratiche agricole per migliorare qualità e la produttività in modo sostenibile, considerando anche le pressioni dovute al continuo aumento della popolazione, alle dinamiche geopolitiche della nostra attualità e ai cambiamenti climatici.

Il problema è complesso poiché la sostenibilità dipende da molte variabili non facili da misurare, il cui peso specifico in ogni pratica agricola è particolarmente difficoltoso da quantificare. Tutti gli approcci basati su solide basi ed evidenze scientifiche devono essere consentiti senza pregiudizi ideologici, hanno recentemente ribadito dall’Ufficio Esecutivo per il Green Deal della Commissione Eu.

Una rivoluzione importante anche per l’Italia e le sue produzioni. “La Commissione europea lancia finalmente un primo segnale positivo sull’utilizzo delle tecniche genomiche in agricoltura. Dopo mesi di tentennamenti e perfino di provocazioni, la proposta presentata a Bruxelles lascia sperare in un futuro più moderno e sostenibile per i campi europei, con produzioni capaci di resistere più efficacemente ai cambiamenti climatici e alle malattie, riducendo al contempo il consumo di acqua e di pesticidi. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Nel frattempo, l’Italia si è già portata avanti ed è pronta a iniziare la sperimentazione sul campo delle tecniche di evoluzione assistita, grazie all’impegno della Lega e delle altre forze della maggioranza”, ha recentemente ribadito il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio. “Nell’attesa di conoscere nel dettaglio la proposta della Commissione – prosegue il senatore – speriamo che a sinistra nessuno voglia ostacolare il percorso di questo provvedimento, magari per assecondare le sirene di ultras ambientalisti in vista delle elezioni del 2024. Ci sono il tempo e le condizioni per arrivare a una approvazione definitiva già nei primi mesi del prossimo anno, così da dare rapidamente una prospettiva certa al settore agricolo”.

Aggiornato il 21 luglio 2023 alle ore 13:44