Il parco eolico di Boujdour: l’importanza del vento e la transizione energetica

L’Ufficio marocchino per l’elettricità e l’acqua potabile (Onee) ha annunciato la piena operatività del parco eolico di Boujdour, ubicato nel Sahara, con una capacità da 400 chilovolt (kv). Si tratta dell’ottavo progetto eolico realizzato nel sud del Paese e il quattordicesimo a livello nazionale. Un parco eolico destinato a divenire un importante impianto di produzione di energia pulita, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di migliaia di famiglie marocchine, riducendo sensibilmente le emissioni di gas serra.

L’attivazione del nuovo parco eolico mostra il successo del modello marocchino nell’inseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, nella capacità di contribuire alla transizione energetica del Mediterraneo e nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Il Marocco è considerato uno dei Paesi pionieri per la sperimentazione delle rinnovabili, anche in luoghi inaccessibili e da valorizzare, occupando un posto importante nella classifica dei Paesi che investono e sperimentano in ricerca energetica. Le politiche energetiche del Marocco tentano di comprendere tutte le opportunità derivanti dall’azione e dalle opportunità del vento, insieme all’idrogeno verde e al solare.

L’energia eolica sta registrando una crescita significativa negli ultimi anni, con una capacità installata globale che ha superato traguardi impressionanti, divenendo una delle fonti di energia più competitive a livello globale. Secondo le pubblicazioni dell’Agenzia internazionale dell’energia, nel 2021, degli 830 gigawatt (gw) di capacità eolica installata, il 93 per cento risulta costituito da parchi eolici onshore e il 7 per cento da parchi eolici offshore. Alcuni esperti energetici ritengono che l’energia eolica debba essere ampliata in modo significativo per raggiungere lo “Scenario Net Zero”, con un obiettivo di generazione eolica annuale di 8mila terawattora (twh) entro il 2030. A titolo di confronto, la domanda di elettricità in Europa e Nord America nel 2021 ammontava a circa 8.500 twh. Al contrario di quello che si possa pensare, forti ma incostanti raffiche di vento non sono efficaci per gli impianti eolici: le turbine eoliche hanno bisogno di vento sostenuto ma soprattutto costante. Le zone migliori sono gli spazi aperti, come il mare, dove da oltre trent’anni si sperimenta la costruzione di parchi eolici offshore; oppure grandi zone di terra pianeggiante, zone desertiche, altipiani e le isole, che non a caso sono tra le zone di terra costantemente ventilate.

A livello globale si sta lavorando intensamente nella costruzione di impianti eolici innovativi. I principali progetti di sostenibilità sviluppati in alcuni dei parchi eolici onshore includono le Black Blades nei Paesi Bassi per monitorare e proteggere gli uccelli, l’uso della tecnologia di “blade lift” per sollevare le pale ed evitare di tagliare gli alberi, utilizzata nel parco eolico Selinus in Italia e l’interessante progetto Orkoien in Spagna, che sperimenta tecnologie sostenibili e circolari per ridurre lo spreco energetico durante la costruzione dell’impianto.

Anche il Marocco sta intensificando la produzione eolica e importanti prospettive di produzione legano l’energia del vento con l’idrogeno verde. La capacità di trasmissione dell’elettricità della rete nel Sahara aumenterà, consentendo un migliore servizio di distribuzione dell’elettricità e riuscendo a coprire anche enormi distanze geografiche.

Aggiornato il 27 luglio 2023 alle ore 13:42