Recessione in Europa per colpa della Bce

Il rapporto pubblicato ieri del “Financial Stability Review”, ha evidenziato che la stabilità finanziaria è fragile per l’impatto del rialzo dei tassi d’interesse di riferimento sull’economia, famiglie, imprese e Stati. Se non l’avesse pubblicato il Financial Stability Review non ci saremmo accorti del fatto che il rialzo di 450 punti base (4,5 per cento) del tasso d’interesse di riferimento in un anno dalla Bce ha messo in crisi l’economia, le imprese, le famiglie e Stati con particolare riferimento a quelli più indebitati. Praticamente il rapporto ha conclamato che la politica fortemente restrittiva della Banca centrale europea sta portando alla recessione l’Europa. Ciò nonostante, la presidente della Bce Christine Lagarde continua nella sua modalità comunicativa che sconcerta gli operatori dei mercati finanziari. Nel suo recente intervento alla conferenza Bce sulla politica monetaria 2023 ha ancora una volta ribadito che: “Tassi alti più a lungo garantiranno un ritorno all’inflazione al 2 per cento”. 

In realtà, non è stata la più violenta manovra sui tassi d’interesse dalla nascita della moneta unica che sta riducendo l’inflazione in Europa ma la diminuzione dei prezzi di gas, petrolio e dell’energia. L’altro elemento che sta frenando la crescita dei prezzi è dovuto alla stagnazione economica che a sua volta è stata causata dalla stretta creditizia. L’economia è ferma perché le famiglie, che si sono visti alzare le rate di mutuo del 40 per cento sono costrette a ridurre i consumi che si ripercuotono sulla crescita del Pil.  Le compravendite di case sono diminuite a causa dell’eccessivo costo del denaro e per il credit crunch attuato dalle banche. Le imprese non investono per le incertezze economiche generali e per la stretta creditizia operata dalle aziende di credito che hanno ridotto gli impieghi alle imprese e alle famiglie. Le banche che hanno beneficiato di incrementi dei ricavi generati dai finanziamenti contratti dalle imprese e dalle famiglie a tasso variabile non concedono nuove linee di credito. In sostanza il rapporto pubblicato dal Financial Stability Review ha registrato il conclamato fallimento della politica monetaria adottata dalla Banca centrale europea. Conferma che la Bce aveva sbagliato le previsioni sull’inflazione e per rimediare agli errori ha somministrato una cura da cavallo che probabilmente raggiungerà l’obiettivo di far rientrare l’inflazione entro il 2 per cento ma che provocherà una possibile recessione in Europa.

Aggiornato il 23 novembre 2023 alle ore 14:44