Il primo Summit dedicato all’energia eolica

Il 19 e 20 dicembre, organizzato dall’Associazione nazionale energia del vento ‒ Anev, si svolge il primo summit dedicato all’energia eolica, con la partecipazione delle ambasciate dei Paesi nei quali la tecnologia offshore “bottom fixed” è già affermata e numerose realtà istituzionali e imprenditoriali che stanno sviluppando scenari anche per il “floating” con le aziende del settore.

Saranno presenti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso e sono stati invitati a partecipare il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Gli esperti e i professionisti dell’eolico incontreranno i principali interlocutori commerciali e istituzionali, dalle aziende, all’industria dell’acciaio, alle capitanerie di porto, partner strategici per lo sviluppo di impianti innovativi in mare.

Nell’attuale scenario geopolitico globale, con l’emergere di continue opportunità e problematiche energetiche nel Mediterraneo, l’eolico offshore rappresenta un asset strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione energetica del Paese, nonché una grande opportunità di crescita per il nostro mercato e per l’implementazione di una filiera industriale nazionale.

In particolare, la prospettiva di sviluppare tecnologie galleggianti a supporto delle turbine eoliche, offre all’Italia un margine di sviluppo considerevole nel settore dell’energia del vento offshore, altrimenti circoscritta a pochi casi.

Il funzionamento di un parco eolico offshore è analogo a quello dei parchi sulla terraferma (detti anche onshore): l’elettricità è generata da turbine azionate dalla rotazione delle lame, a loro volta mosse dal vento. Come sulla terraferma, la costruzione e l’esercizio delle pale eoliche devono tenere conto dei fattori ambientali, in particolare della vita animale: alla tutela dell’avifauna si aggiunge, in questo caso, quella della fauna ittica – anche nell’ottica di mantenere intatte le risorse per la pesca, un’attività economica importante per molte comunità che vivono nelle zone costiere.

Come riporta l’International Energy Agency (Iea), anche se nel 2021 i parchi offshore costituivano solo il 7 per cento del totale della capacità eolica totale, la nuova potenza installata nel corso dell’anno 2022 è stata il 22 per cento del totale: un valore record, pari al triplo del dato medio dei cinque anni precedenti.

L’80 per cento di questa crescita è dovuto alla Cina, che sta facendo registrare aumenti rapidissimi (la potenza installata è raddoppiata fra il 2018 e il 2020).

Anche in Italia, nel 2022 è stato inaugurato il primo parco eolico offshore. Situato al largo di Taranto, nel Mar Ionio, ha una capacità di 30 MW – un valore inferiore rispetto agli impianti già in funzione nell’Europa settentrionale, ma non trascurabile a livello locale: per 25 anni produrrà oltre 58.000 MWh annui di elettricità, di cui almeno il 10 per cento destinato al porto di Taranto, uno dei principali del Mediterraneo.

Aggiornato il 28 novembre 2023 alle ore 12:22