8 per mille 2023

L’8 per mille è una misura italiana che permette a tutti i contribuenti di destinare, appunto, l’8 per mille (0,8 per cento) dell’imposta Irpef pagata sul proprio reddito a un beneficiario incluso in un elenco specifico oppure allo Stato. A oggi i destinatari a cui donare l’8 per mille sono: lo Stato, la Chiesa cattolica, l’Unione italiana delle chiese avventiste del 7° giorno, le Assemblee di Dio in Italia, la Chiesa evangelista valdese, la Chiesa evangelica luterana in Italia, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed esarcato per l’Europa meridionale, la Chiesa apostolica in Italia, l’Unione cristiana Evangelica battista d’Italia, l’Unione buddhista Italiana, l’Unione induista italiana, l’Istituto buddista italiano Soka Gakkai, l’Associazione “Chiesa d’Inghilterra”. L’opzione va espressa nella dichiarazione dei redditi e negli anni questo elenco è sempre stato incrementato aggiungendo religioni anche non di stampo cristiano. La Chiesa cattolica storicamente è sempre stata in testa ai beneficiari anche grazie ad una regola singolare dell’8 per mille che disciplina il gettito fiscale dei contribuenti che non fanno nessuna scelta.

La maggior parte delle persone è convinta che se non si esprime nessuna preferenza l’8 per mille rimane allo Stato in quanto non ripartito. Sbagliato. Non funziona così. La parte dell’8 per mille rimasta senza preferenza verrà ripartita in proporzione a chi ha fatto la preferenza. Quindi la grossa maggioranza delle persone che non hanno espresso una scelta di fatto ha donato un po’ a tutti e in prevalenza alla Chiesa cattolica, in cima alle preferenze. Nel 2023 solo il 40,5 per cento dei contribuenti italiani ha espresso una preferenza. Alla Chiesa cattolica è andato oltre un miliardo di euro. Infatti, il 72 per cento di coloro che hanno espresso una preferenza ha scelto la Chiesa cattolica. Quindi il 72 per cento di tutto l’8 per mille è stato versato alla Chiesa cattolica. Facendo un calcolo veloce la Chiesa cattolica “guadagna” dall’8 per mille più soldi da chi non esprime la propria preferenza rispetto a quelli che la esprimono.

Aggiornato il 25 marzo 2024 alle ore 11:16