Presidenza della Fifa:   Putin batte Obama 2-0

Non è la prima volta che lo sport venga usato come terreno di manovra dalla politica. Con pessimi risultati. In questi giorni è stata la volta di Barack Obama che, ossessionato dall’idea di fare terra bruciata intorno al suo rivale russo Vladimir Putin, ha deciso di usare l’arma della destabilizzazione del mondo del calcio per una discutibile resa dei conti geopolitica.

La Fifa, organo di governo mondiale del pallone, aveva di recente assegnato alla federazione russa l’organizzazione del campionato mondiale del 2018. Alla Casa Bianca la scelta non è piaciuta. Allora, guarda caso, spunta un’inchiesta dell’Fbi sulla corruzione ai vertici della Fifa che porta all’arresto, in Svizzera, di sei alti dirigenti a poche ore dall’apertura dell’assemblea per l’elezione del nuovo presidente. In corsa per il rinnovo del mandato c’è il “re” del calcio mondiale Joseph (Sepp) Blatter. Colpendo il suo entourage si è sperato di colpire lui nel malcelato intento di far saltare l’organizzazione dei prossimi mondiali in terra di Russia, magari a favore della “fedele” Gran Bretagna. Putin, con la sua arcinota ruvidità, ha denunciato pubblicamente la manovra in atto. A quel punto la difesa del signor Blatter, figura peraltro molto chiacchierata ben prima che Obama si accorgesse della sua esistenza, è diventata questione politica.

L’altro ieri, a Zurigo, si è svolta la contestata assemblea che ha dato un risultato esemplare: Blatter è stato rieletto con la maggioranza schiacciante dei 209 votanti che ricalca perfettamente le attuali divisioni in atto nella comunità internazionale. A sostenerlo sono state le federazioni asiatiche, africane e di parte del Sud-America, segno che l’Asse dei “Brics”(Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica) comincia a funzionare. Dalla parte degli sconfitti che avevano presentato la candidatura alternativa del principe Ali bin Al-Hussein, fratello del re di Giordania, si sono ritrovate quelle dell’“Ancien Régime” del nord-America e dell’Europa della Ue. Tuttavia, lo scontro politico non doveva entrare in alcun modo nella vicenda calcistica. Il pasticcione di Washington, invece, ce l’ha voluto trascinare per i capelli. Risultato finale è stato: Putin batte Obama 2-0. Perché non soltanto la Russia si terrà l’organizzazione dei prossimi Campionati mondiali di calcio ma, grazie all’insensatezza occidentale, il rieletto Sepp Blatter si è, di fatto, consegnato allo strapotere del blocco afro-asiatico che oggi segna punti anche nello sport. Non solo. Si è rischiato grosso perché i soliti palestinesi, annusando l’aria della spaccatura, hanno tentato il colpo gobbo: fare approvare una mozione per l’espulsione della federazione israeliana dalla Fifa, per motivi politici. Blatter ha avuto il sangue freddo di evitare l’ennesimo pasticcio.

Ora, non ci stupiremmo se il bastonato Obama cominci una campagna di boicottaggio dei prossimi mondiali russi. Non riuscirà nel suo intento perché girano troppi interessi forti intorno al mondo del pallone e nessuno intenderà rinunciare di buon grado a quella vetrina. Comunque conforta sapere che lui, Obama, nel 2018 non sarà più presidente degli Stati Uniti. Intanto, agli europei che, guidati da Michel Platini si sono tuffati anima e corpo nella battaglia “moralizzatrice”, toccherà fare i conti per i prossimi anni con una federazione mondiale guidata da un personaggio vendicativo, per sua stessa ammissione.

Per quanto riguarda l’Italia, di certo Blatter si metterà a fare le pulci al calcio nostrano già gravemente ammalato dei peggiori mali: dalla corruzione alla violenza negli stadi, alle ruberie del calcioscommesse, ai bilanci truccati delle società. La nostra federazione si è unita al coro degli “indignati” per lo scandalo ai vertici Fifa senza avere il buon senso di preoccuparsi delle proprie magagne interne. Anche questa volta, pur di compiacere i vertici europei, non sono stati difesi i nostri interessi nazionali. Servi si nasce e questa classe dirigente al potere in Italia, in politica come nel calcio, come disse l’indimenticato Totò, “modestamente… lo nacque”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:08