Complottismi massonici: a volte ritornano

C’è in giro una strana aria da complotto pluto-giudaico-massonico. Sarà un caso ma ieri il “Fatto Quotidiano” ha tirato fuori la storia che il presidente Mattarella avrebbe partecipato a un’iniziativa del Circolo Scontrino di Trapani, definito dai giudici del processo Rostagno un paravento della massoneria deviata.

In realtà non è la prima volta che si accosta il nome del nostro capo dello Stato ai sedicenti progetti della massoneria. All’epoca della sua elezione a Presidente della Repubblica qualche giornale diede fiato all’“esperto” di turno che volle collegare la scelta compiuta da Renzi, contro il volere di Berlusconi, a un presunto diktat del governatore della Bce, Mario Draghi. Sempre secondo la ben informata fonte quest’ultimo sarebbe al vertice di una cupola massonica globale, formata da tre super logge, che controllerebbe il mondo. Sempre secondo la medesima fonte Renzi avrebbe favorito l’ascesa di un “uomo” di Draghi al Quirinale, quale prova del fuoco per essere ammesso all’interno della loggia “Compass-Star Rose” che tra i suoi membri annovererebbe la potentissima direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. Ci scuserete se ci scappa da ridere.

Soltanto immaginare la scena di un cattolico devoto come Mattarella indossare il grembiule massonico non regge. Se quelli del “Fatto” ne parlano gatta ci cova. Speriamo di scoprire presto dove vogliano andare a parare. Siamo curiosi. Ma quel che deprime è che vi sia qualcuno che possa ancora credere a una delle fantasie più coltivate del Novecento: l’occulto potere della massoneria. Oggi non è più tempo per le belle tesi complottistiche di una volta. Pure gli scoop sono a rischio fregatura. Si veda la figura barbina rimediata da quelli de “L’Espresso” sull’affare Crocetta. Può darsi che da qualche parte in Europa o altrove vi siano club riservati dove s’incontrano, chiacchierando del più e del meno, persone che abbiano ruoli importanti in contesti sovranazionali, ma da qui a immaginare l’esistenza del Grande Fratello che, dalle profondità del suo laboratorio alchemico, tutto vede e tutto decide ne passa.

Al contrario, se una caratteristica i nuovi poteri hanno evidenziato nel tempo storico della globalizzazione e della comunicazione digitale è proprio l’estrema atomizzazione delle fonti decisionali. Troppe sono le variabili che possono influire sugli andamenti politici ed economici globali. Pensare che un solo centro di potere possa governarli tutti è una sciocchezza. La composizione degli interessi oggi è assai più complessa di quanto non lo fosse già lo scorso secolo. Troppi gli attori in campo da poter pensare che possano esistere luoghi esclusivi di riduzione unitaria di tutte le istanze.

Con ciò non vogliamo minimizzare il peso dei cosiddetti “poteri forti”. Ma pensare che tramino all’ombra di una grande cupola ci appare una lettura semplicistica della realtà. Ha forse avuto bisogno di tenere, nel 2011, una tornata di loggia straordinaria la signora Merkel per decidere di licenziare il governo Berlusconi e mettere al suo posto il fidato Mario Monti? Il signor Sarkozy ha invocato il Grande Architetto dell’Universo quando ha mandato i cacciabombardieri a stanare il suo “amico” Gheddafi? E quando ha preteso che l’allora ministro Giulio Tremonti interrompesse ogni manovra ostruzionistica per impedire alla francese “Lactalis” di scalare la Parmalat ne aveva parlato prima con il Maestro Venerabile della super loggia?

Piuttosto che dei poteri occulti faremmo meglio a preoccuparci del potere visibile della burocrazia europea e della speculazione finanziaria che non necessitano di squadre e compassi e di giuramenti prestati sull’ara sacra per avere mani libere sul destino dei popoli.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 18:29