Il ricatto della sinistra sullo Ius soli

Lo Ius soli come fattore unificante della sinistra alle prossime elezioni politiche. Ormai appare fin troppo chiaro come la legge sulla cittadinanza agli immigrati non sia più uno strumento diretto a favorire il processo d’integrazione di chi viene in Italia per sfuggire dalla fame, dalla guerra o per poter sperare in una vita migliore.

Nell’ottica dei dirigenti del Partito Democratico, sia quelli di osservanza renziana che quelli dell’opposizione interna, lo Ius soli va utilizzato come l’unico fattore in grado di far superare le differenze interne del partito provocate dai personalismi di Matteo Renzi e favorire un’aggregazione di forze in occasione delle politiche del prossimo anno caratterizzata dalla presenza di pezzi della sinistra fuoriuscita dal Pd ancora in cerca di una collocazione definitiva. E, soprattutto, di conquistare la gran parte del mondo del volontariato e dell’associazionismo cattolico che all’interno del mondo della Chiesa combatte la battaglia per la vittoria del globalismo religioso di Papa Francesco sul cattolicesimo identitario dei tradizionalisti.

La legge sulla cittadinanza per gli immigranti è, dunque, nella strategia dei dirigenti del Pd, la carta decisiva per la prossima competizione elettorale. Può consentire a Renzi di superare l’isolamento a cui si era condannato con il suo egocentrismo esasperato e con la battaglia perduta sul referendum costituzionale. E può ridare speranze di vittoria a un schieramento in cui il richiamo alla solidarietà politicamente corretta potrebbe far rientrare anche parte degli scissionisti di Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema e Roberto Speranza.

Ma quando andrebbe giocata la carta dello Ius soli? L’idea, per renderla più efficace, è di gettarla sul tavolo immediatamente, prima della legge di stabilità, per costringere anche quei settori centristi dell’area governativa che non sono favorevoli all’accelerazione del progetto di integrazione a votare a favore per non compromettere la sorte del governo e far saltare la legge di bilancio indispensabile per la stabilità economica del Paese.

Il gioco è però molto rischioso. Perché la maggioranza può avere i voti per la legge di stabilità ma rischia di non averli per quella sullo Ius soli. E quella che sulla carta sembra essere la mossa vincente potrebbe rivelarsi un atto suicida. Ma i ricatti, si sa, sono sempre molto rischiosi!

 

Aggiornato il 06 settembre 2017 alle ore 19:36