I Tre Consoli

Storia senza lieto fine di Tre Consoli. Matteo Lo Scuro. Matteo Il Rosso. Giggino Settebellezze tutte sfiorite in soli quattordici mesi di danze sufi intorno a un centro di gravità inesistente. E così la strana storia d’amore tra lo Scuro e Giggino finì rapidamente con un tweet a causa del terzo elemento del triangolo. Anche qui, forse, sarebbe bene rivisitare il mito di Paride e il suo pomo della discordia. Già: ma chi sarebbe Elena? Ursula (von der Leyen) o Carola Rackete il Capitano Nemo delle ONG pro-migranti? Decisamente la prima. Il dietro le quinte, il prologo cioè che spiega la storia, riguarda l’inspiegata scissione tra lo Scuro e Giggino sul voto alla von der Leyen, favorita di Emmanuel Macron e votata dalle Stelle grazie al fine tessitore Sandro Gozi, infiltrato in En Marche e pupillo di Matteo il Rosso. Il pomo della discordia? Le sanzioni Ue all’Italia a proposito della tenuta del nostro debito pubblico. Delle due l’una per il bilancio 2020 (il vero elemento di rottura tra Lo Scuro e Giggino): o il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza (sussidio a pioggia che, finora, ha disincentivato il lavoro anziché crearne di nuovo, esattamente come la famosa Quota Cento, odiatissima da Bruxelles), o le risorse per la Flat Tax facendo ulteriore debito e sforando così per più di un punto percentuale i vincoli di Maastrict.

Cosa fattibilissima, se ci trovassimo con un rapporto Debito/Pil pari a quello di Germania e Francia. Ma nemmeno questo sarebbe il problema vero, se il nostro spread fosse almeno pari a quello spagnolo. Infatti, se dovessimo fare più debito dovremmo chiederlo in prestito ai mercati e ai presumibili cinquanta miliardi di Flat Tax ne dovremmo aggiungere almeno altri dieci all’anno (oltre a quelli che già paghiamo!) solo per maggiori interessi. Ora vedete bene che un governo del ribaltone M5S-Pd avrebbe tutto l’interesse, con i dovuti adattamenti, a mantenere il primo (il Reddito di Cittadinanza) come misura populista. Il governo Renzi del resto non fu esente da simili pratiche, con i suoi ottanta euro (pari a dieci miliardi annui di spesa corrente) e i generosi elargimenti a insegnanti e diciottenni ai quali è riconosciuto un bonus annuo procapite di 500€ che moltiplicati per un paio di milioni di aventi diritto fanno un miliardo tondo tondo. Per la tragicommedia andata in scena il 20 di agosto al Senato della Repubblica ci soccorre il mito del Lancillotto-Conte e di Re Artù nella parte del Rosso, che si illudeva di detenere i pieni poteri in una Tavola Rotonda inquinata da traditori e infiltrati. Così, il primo nobile cavaliere ha deciso di baciare il rospo rosso credendo nella favola che garantiva la sua trasformazione in una bella principessa, che però era Ginevra già sposa del Re e che, in questo caso fuor di metafora, è rappresentata dal pacchetto di mischia dei parlamentari renziani eletti al Parlamento e maggioranza relativa all’interno del gruppo Pd.

Ma, dato il carattere dello Scuro, il cavaliere Nero della famosa Tavola, la Rana delle Stelle dovrebbe caricarsi lo Scorpione Rosso per il passaggio alla riva opposta e non è detto che ci arrivi viva! Perché, infatti, strada facendo Lo Scuro potrebbe a sorpresa far mancare la maggioranza al Senato imbarcando un discreto numero di transfughi dalle Stelle allo Spadone protettivo di Giussano, che garantirebbe loro una sicura rielezione nelle proprie liste, grazie al mantenimento sia del Rosatellum sia del numero attuale di parlamentari, una volta che la riforma costituzionale relativa non venisse votata al suo quarto scrutinio. Comunque vada, questo gioco al massacro finirà quasi certamente alle idi di marzo quando il tribunale senza appello degli elettori deciderà sui torti (molti) e le ragioni (piuttosto scarse) dei Tre Consoli e del Lancillotto outsider che non mollerà la tavola sperando nella magnanimità di Artù, qualora quest’ultimo sopravviva alle trame di palazzo del suo Pd.

E l’Italia? Sarà sempre più incattivita, imbufalita e stanca di certi giochini da Prima Repubblica, sopraffatta dalla politica folle dei porti aperti, dalla crisi del commercio internazionale e dai colpi di maglio che Bruxelles, nel suo cinismo dei bilanci in ordine e delle politiche irresponsabili sull’immigrazione, non mancherà certo di somministrarci regalando così allo Scuro, prima o poi, la sperata vittoria elettorale e una maggioranza bulgara parlamentare per l’autonomia del Nord Italia e rilancio dell’occupazione attraverso il ricorso a imponenti sgravi fiscali in deficit. E così sia, mia adorata Vergine Maria!

Aggiornato il 24 agosto 2019 alle ore 11:34