Pd, M5s e Italia Viva al capolinea

Roma è una città con circa 3 milioni di abitanti e con il suo hinterland supera i 5 milioni.

Roma è la Capitale d’Italia.

Roma e la sua area metropolitana fa parte della nostra Costituzione e grazie a tale riconoscimento istituzionale chi la governa può legiferare come se fosse titolare di una realtà regionale.

Roma partecipa alla formazione del Prodotto Interno Lordo del Paese per una percentuale pari al 7 per cento.

Roma è la capitale della cristianità ed ospita al suo interno lo Stato Vaticano.

Roma è sede del Governo, di tutti i Dicasteri e di tutte le Ambasciate.

Roma è la città del pianeta più ricca di beni culturali.

Potrei continuare ad elencare cosa è Roma, ma mi fermo qui, tutto questo però in questi anni di governo della città da parte della sindaca Virginia Raggi è stato completamente bruciato, completamente ignorato, completamente vissuto come vittimismo per le negatività di chi ha governato la città prima di lei. Questo assurdo vittimismo tra l’altro viene anche utilizzato per motivare la sua ricandidatura; la sua frase con cui ha annunciato una simile decisione è stata infatti: “Non ci sto ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima. Sono convinta che dobbiamo andare avanti”.

Queste sintetiche considerazioni non potranno essere contestate, forse neppure dallo stesso Movimento 5 Stelle, e trovano oggi un elemento che sconcerta davvero tanto, sconcerta davvero tutti. Molti penseranno alla sola notizia della candidatura, invece no, lo sconcerto è da ricercarsi in queste dichiarazioni del segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti: La ricandidatura di Virginia Raggi? Per i romani questa non è una notizia, ma una minaccia. Così Nicola Zingaretti chiude seccamente la porta a qualsiasi tipo di alleanza o sostegno alla Raggi in vista delle prossime elezioni nella Capitale.

Leggendo sulle agenzie di stampa l’ennesima dichiarazione (allusiva) della sindaca su un bis in Campidoglio, il segretario del Pd non si è affatto trattenuto.  Un modo, una volta per tutte, per sgomberare il campo dalle illazioni che girano sul leader del Nazareno e presidente della giunta del Lazio. In molti – in virtù del governo giallorosso e dei buoni rapporti in Regione con il Movimento 5 Stelle – lo accusano di voler puntare a un patto di desistenza con Raggi, ma ufficialmente il Partito Democratico ribadisce che questa è pura utopia e precisano formalmente: “Avremo il nostro candidato per rilanciare Roma dopo anni fallimentari”.

Lo sconcerto non nasce solo dalle dichiarazioni del Segretario del Partito Democratico ma anche di tanti militanti dello stesso Partito e di Italia Viva. In particolare: “E una pessima notizia. Liberiamo Roma da questo incubo. Siamo al lavoro per evitare a Roma altri 5 anni di nulla”. Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio Giulio Pelonzi, Ancora: “Apprendiamo che Virginia Raggi si ricandida a governare (male) Roma. Ne prendiamo atto, chiaro che Italia Viva sarà da un’altra parte. Questa città ha bisogno di autorevolezza, visione, efficienza e trasparenza, tutto quello che non si è visto negli ultimi anni”. Lo scrive su Twitter il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato. “La Raggi si ricandida dopo 5 anni di disastri con la Capitale che sprofonda tra degrado, scandali, rifiuti, dopo aver fallito sotto ogni punto di vista? Bene così: sarà giudicata dai cittadini”. Lo dichiara Luciano Nobili, deputato di Italia Viva. “Italia Viva sarà dall’altra parte, contro i populisti che hanno distrutto Roma, a costruire l’alleanza dei riformisti romani che vogliono restituirle l’orgoglio che merita, per farla rialzare e darle la scossa che serve per ripartire”.

Le dichiarazioni sono di alti rappresentanti del Partito Democratico e di Italia Viva, cioè di due schieramenti che fanno parte dell’attuale maggioranza, di due schieramenti che attualmente governano il Paese e questo, a mio avviso, è lo sconcerto più grave che dovrebbe preoccupare non solo i romani ma l’intera realtà nazionale. Ripeto, Roma è molto più importante di una grande realtà urbana, Roma è molto più importante e strategica di una realtà regionale, Roma è la costola di un Paese che non può assistere ad una dicotomia tra Governo e Capitale.

Mi chiedo, d’altra parte, come può il Movimento 5 Stelle, dopo i fallimenti nelle alleanze con il Partito Democratico in occasione delle prossime elezioni regionali, assistere a questa virulenta presa di distanze del Partito Democratico dalla candidata Raggi e come può accettare che anche Italia Viva fautrice dell’attuale compagine di Governo demolisca in modo così pesante la futura candidata Raggi.

Lo so, il Governo e il Parlamento non entrano in crisi ormai per nessun motivo, ma dispiace solo l’arroganza che alberga in una iscritta al Movimento 5 Stelle che motiva in modo così assurdo la sua ricandidatura. Io sono convinto che sarà il Movimento 5 Stelle a dissuaderla perché è preferibile, per il Movimento, aggiungere unaltra figuraccia, un altro fallimento al suo album di governo del Paese che crollare in modo irreversibile nel consenso elettorale.

(*) Tratto da “Stanze di Ercole

 

Aggiornato il 01 settembre 2020 alle ore 10:36