Sanità, “Obamacare” per tutti, o quasi

Barack Obama si è scusato. E lo ha fatto alla Nbc davanti a milioni di americani: “Chiedo scusa che molti cittadini si trovino nella situazione di perdere il loro piano sanitario nonostante le mie rassicurazioni. Adesso dobbiamo lavorare per assicurare che le persone in difficoltà verranno ascoltate e non abbandonate”. Sarà certamente come dice il presidente, ma i dubbi restano. A pochi giorni dal voto a Nyc, Virginia e New Jersey è tornato pesantemente alla ribalta il problema dell’Affordable Care Act, principale attore e causa della disfida infinita, non conclusa ma solo rimandata, sullo shutdown e sul debito americano.

Al momento il nuovo piano welfare per gli americani studiato dall’Amministrazione di Barack Obama partito ad ottobre, e sopranominato “Obamacare”, sta lasciando senza polizza milioni di cittadini americani che stanno rischiando di veder svanire la loro vecchia assicurazione, pagare più soldi e perdere in qualità, vista la standardizzazione delle polizze di riferimento dell’Obamacare (praticamente, stando a varie analisi uscite in queste settimane, un allargamento del Medicade).

La chiave di successo dell’Obamacare è ovviamente racchiusa nel numero di persone che potranno aderire a questa nuova legge (un numero infinito di pagine). Byron York, sul Washington Examiner, ha cercato di capirci di più rendendo noto un recente studio della “Kaiser Family Foundation”. Lo studio stima che 17 milioni di persone che attualmente sono senza assicurazione o che comprano l’assicurazione sul mercato individuale potranno beneficiare dei sussidi previsti dall’Obamacare.

Ma poi la Kaiser ha aggiunto: “Abbiamo anche stimato che in tutto sono circa 29 i milioni di persone che a livello nazionale sono nella condizione di dover acquisire un nuovo piano sanitario. Ma di quei 29 milioni di potenziali cittadini che potrebbero entrare nel piano Obamacare, solo 17 milioni avrebbero accesso alle sovvenzioni. Si tratta di un 59% che potrebbe beneficiare di assistenza pagata dal governo contro il 41%, non una grande maggioranza insomma. Inoltre è da considerare che molte delle persone che hanno accesso ai sussidi avranno diritto soltanto a piccole sovvenzioni. Ad esempio: una famiglia di quattro persone di St. Louis, Missouri, con un genitore che guadagna 48mila dollari e l’altro che ne guadagna 37mila, avrebbe diritto ad una sovvenzione di 13 dollari all’anno per pagare una polizza di 8.088 dollari, cioè praticamente pari a zero (i numeri sono stati calcolati dalla Fondazione Kaiser).

Byron York ci spiega anche che una parte di quel 59% riceverà sussidi che non copriranno per intero l’aumento del costo della nuova copertura sanitaria. Per loro l’Obamacare sarà una perdita. Quindi è improbabile che la nuova legge sanitaria aiuterà effettivamente per intero quel 59% degli aventi diritto stimati da Kaiser. Questo porterebbe quindi a far salire la percentuale (quel 41%) delle persone che non rientrano o che non hanno beneficio dal piano della nuova legge sanitaria. Il futuro di Obamacare sta proprio in questo: quanti cittadini potranno avere accesso al piano sanitario? E quanti ne trarranno reali benefici? Il rischio sarebbe il naufragio della riforma ancor prima di vederla a regime.

È difficile e anche scorretto poter già tirare le somme sull’efficacia del nuovo programma welfare di Obama a solo un mese dal suo lancio. Certo è che l’inizio non sembra dei migliori, oltre al fatto non trascurabile del tempo limitato per l’accesso alle nuove polizze sanitarie prorogato (prima era febbraio) alla fine di marzo del prossimo anno. P.s. - Il marketplace on-line per il benchmark delle polizze sanitarie ancora non funziona e meno di 50mila persone hanno trovato una polizza grazie alla nuova legge. Si tratta del 90% in meno rispetto al target stimato. Addirittura qualcuno sta già pensando ad un piano B, però forse di difficile attuazione.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 16:49