Azerbaigian, in atto   campagna denigratoria

Ormai è noto che l’Azerbaigian rappresenta un partner strategico dell’Unione europea e in particolar modo dell’Italia, con cui intrattiene da sempre ottime relazioni economiche, culturali e diplomatiche. L’iniziativa di ospitare questa grande manifestazione sportiva, alla quale stanno partecipando oltre 6mila atleti provenienti da 50 diversi comitati olimpici nazionali, avrebbe dovuto raccogliere consensi da parte della cittadinanza europea. Con rammarico e dispiacere invece prendiamo atto che, ancora una volta, l’informazione viene strumentalizzata per rendere vano il contributo che l’Azerbaigian sta offrendo alla civilizzazione europea. La pioggia di accuse insensate ed ingiustificate sono un chiaro tentativo di danneggiare l’immagine del Paese e di offuscare l’importanza dei Giochi Europei. A favore di chi?

Sono state mosse dure critiche verso l’investimento che l’Azerbaigian ha sostenuto per lo svolgimento dell’evento, non ricordando che altri Paesi in occasioni simili hanno investito somme ben più cospicue. Ogni governo utilizza questo genere di eventi per promuovere il proprio Paese. Dovrebbe essere inteso come uno sforzo economico, più che politico, necessario per lo sviluppo e la crescita del turismo.

Sono state rivolte pesanti accuse da parte di Amnesty International circa la detenzione di 35 giornalisti ed intellettuali nelle carceri azerbaigiane; ma le stesse accuse non trovano alcuna base legale e continuano a non essere supportate da alcuna prova. Ancora, i rappresentanti di Amnesty International, così come alcuni giornalisti del “The Guardian” britannico, hanno denunciato il diniego di ingresso nel Paese da parte delle autorità azerbaigiane, senza però sottolineare che il rilascio dei visti, come per tutti gli altri cittadini stranieri, segue delle procedure standard che non sono state rispettate.

Ovviamente come poteva non essere strumentalizzato anche l’incidente avvenuto alle atlete austriache all’interno del villaggio olimpico? In questo caso l’errore umano, ovvero quello del conducente del bus, è ricaduto su tutto il Paese e sulla propria sicurezza stradale. Viene spontaneo domandarsi se in altri Paesi avvengono o meno incidenti stradali, aerei o ferroviari dovuti alla negligenza dei conducenti, o se solo in Azerbaigian accadono episodi di questo genere.

Indipendentemente da tutte le critiche ricevute nelle ultime settimane, prive di oggettività, la cosa certa è che l’Azerbaigian sta oggi ospitando i primi Giochi Europei, assicurando un altissimo livello qualitativo della manifestazione agli atleti ed ai visitatori; e continuerà anche in futuro ad organizzare importanti eventi a livello internazionale per garantire la sua integrazione nel mondo. La politica estera del Paese è indipendente e le istituzioni politiche ed economiche stanno migliorando i loro processi in maniera dinamica. È forse ipotizzabile che il progresso e la modernizzazione dell’Azerbaigian disturbino certi ambienti? E che l’informazione italiana forse subisce l’influenza dalle numerose lobby armene presenti nel Paese? Queste sono solo supposizioni, ma continua a non essere chiaro cosa si cela dietro questa infamante campagna contro l’Azerbaigian!

 

(*) A nome del Gruppo Interparlamentare di amicizia Azerbaigian-Italia, il capo del gruppo. Membro del Parlamento della Repubblica dell’Azerbaigian

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:09