L’Europa della Merkel è a pezzi

Sono quattro anni che questa Europa della Merkel non è stata in grado di chiudere uno straccio di accordo sulla questione della Grecia. Sono decenni che è inesistente sul tema degli immigrati, totalmente inerte. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Finché si tratta di darsi cariche, nomine e stipendi è in prima linea ma quando questi devono servire a qualcosa, non esistono.

Si prenda per esempio la nomina della filoaraba Mogherini addirittura a rappresentante dell’Europa. Un fallimento totale. Non solo perché nominata e voluta da Renzi a capo di un governo di sinistra mai eletto in Italia e pertanto illegittimo, ma pure donna, che per l’intero mondo islamico non esiste, è lì a dimostrare quanto è scema questa Europa tedesca. Un’Europa stoltamente afflittiva con i suoi cittadini europei ed inesistente verso gli islamici terroristi e tagliagole. Chi ha firmato per l’Italia il Trattato di Dublino? Chi ha siglato regolamenti per l’Italia, autoproclamatisi Trattati, dal 1997 ad oggi? Quelli sono i responsabili del disastro attuale. Bisogna chiedere i danni e voltare pagina velocemente, cominciando dal mandare a casa il governo illegittimo – Renzi, Letta e Monti – e, investito democraticamente i nuovi parlamento e governo, correre ai ripari. Non c’è da aspettarsi nessun “aiuto” da questa Europa, piuttosto impedimenti ed ostacoli, come sono le becere sanzioni alla Russia.

Questa Europa non ha politica estera, non ha rappresentanti esteri selezionati e capaci, nessuno è in grado di risolvere niente, si veda cosa sta succedendo a Ventimiglia con gli immigrati, o a Calais, ma anche con lo spostamento dei confini da parte della Francia che si sta fregando, inglobandolo, territorio italiano. Le imbarcazioni devono essere affondate senza troppi annunci, si sarebbe già dovuto farlo da tempo. Per evitare ulteriori catastrofi non è necessario aspettare autorizzazioni dell’Onu che si sta comportando per quello che è, cioè il carrozzone lento e inefficace di sempre. Ogni giorno che passa sarà sempre troppo tardi. Il G7, che si è concentrato così malsanamente bene sulle sanzioni contro Putin e conseguentemente la nostra stessa industria e commercio, deve procedere a creare un trait d’union tra le forze anti terrorismo e invasione islamica che esiste ma è scoordinata.

L’unione fa la forza, ma è necessario creare quell’unione. Il fulcro della guerra è tra sciiti e sunniti, dunque la Turchia non si muove certo contro l’Isis, piuttosto lo arma, perché contrasti un’egemonia sciita dell’Iran che porterebbe con sé Libano, Siria ed Iraq. La Libia stessa è al centro della guerra tra Qatar e Turchia da una parte e Paesi arabi ed Egitto dall’altra. Se non si capisce il problema, starnazzare non serve, meno che mai operazioni militari dense di futuri problemi per il nostro Paese. Oggi, più che accogliere, è necessario ed urgente rimpatriare estendendo l’interpretazione degli accordi esistenti con i Paesi d’origine ogni limite possibile. Facciamo pagare almeno il costo dei rimpatri a questa Europa della catastrofe. Si pressi Obama perché non ci distrugga completamente, ad esempio, si sfrutti il rapporto privilegiato di Berlusconi con Putin, e si vada a votare.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:38