Isis: l’Europa si salva grazie alla Russia

L’unica cosa che può fare oggi questa Europa tedesca che ha dimostrato platealmente di avere fallito sbagliando direzione e portando l’intera Europa alla rovina, oggi che ha perso tutto in termini di coesione, solidarietà ed unità, oltre che di democrazia, è quella di stringere ed allearsi velocemente con la Russia di Vladimir Putin per affrontare e respingere, lottare e combattere contro l’Isis.

Si è trattato di un conto macabro alla rovescia in un crescendo drammatico di crisi e rivolte fino agli attacchi terroristi di Parigi che hanno fatto sì che la situazione geopolitica sia definitivamente trascesa e, adesso che i buoi sono irreparabilmente usciti dalla stalla, l’unica possibilità è data dall’avvicinarsi dell’Unione europea alla Russia di Putin, facendo da “ponte” e riappacificando cioè Stati Uniti e Russia per pensare così di contrastare efficacemente il terrorismo. Sulla scia di quanto immaginato e tentato di costruire a Pratica di Mare quando con Silvio Berlusconi al governo, cui la Procura di Milano faceva contestualmente giungere, ivi notificandoglielo, un bell’avviso di garanzia, ha reso possibile l’incontro storico tra Putin e Bush. È necessario adesso rimuovere i governi illegittimi in Italia, non votati né scelti dagli italiani eliminando chi li ha voluti e imposti, e con i responsabili eliminare al contempo le sanzioni contro la Russia.

Dopo gli attacchi di Parigi, è evidente che l’Europa non è in grado di contrastare il terrorismo, qualunque esso sia, perché manca di leadership adatta, capace, e non ha perché non esistono, non se ne è dotata, né una politica estera né una difesa comuni. La guerra all’Isis è una necessità imposta dallo scontro in atto tra la civiltà occidentale e il terrorismo jihadista. La via da percorrere non può che passare dalla riconciliazione tra Stati Uniti e Russia, oggi più che mai necessaria, ripartendo cioè da Pratica di Mare (2002), quando è stato siglato l’accordo delle due potenze per il superamento definitivo della guerra fredda. Allo stesso modo oggi le medesime potenze devono essere portate a collaborare e reagire formando un fronte unico e coeso contro il pericolo terrorista comune. La situazione di oggi è la riprova di quanto siano assurde le sanzioni alla Russia da parte di questa Europa negletta, oltretutto poste in danno, danneggianti, come lo stanno facendo tuttora, l’economia tutta, italiana ed europea. Putin, pur essendo uomo descritto come realistico e consapevole, non può aspettare che questa Europa esca dalle ambasce per muovere guerra all’Isis. La seconda guerra del Golfo è stata l’inizio della destabilizzazione di quell’intera regione e l’Iraq, non lo si dimentichi mai, è un Paese che ha ben tre gruppi etnici diversi tra loro, dunque difficilmente conciliabili, e confini stabiliti dalle potenze occidentali in un tempo risalente al 1915.

La guerra a Gheddafi in Libia nel 2011 è stata causata e dovuta all’errore compiuto da Napolitano per l’Italia, dai francesi rappresentati allora da Sarkozy e dagli statunitensi cui il sottosegretario di Stato era allora Hillary Clinton. L’intervento è stato deleterio. Berlusconi nel 2011 non si unì ai bombardamenti sulla Libia e, arrivato al vertice di Parigi, seppe che i raid erano già in corso. Le risatine di Merkel e Sarkozy allora fecero da sfondo, verso Berlusconi, a quel vertice. Napolitano aveva già trovato, forse anche già comunicato a Merkel e Sarkozy, che Monti sarebbe stato il novello Presidente del Consiglio imposto all’Italia senza elezione alcuna e che avrebbe preso il posto di Berlusconi, una volta obbligato e destituito il suo governo legittimamente eletto.

Al G20 di Antalya in Turchia, l’altro giorno, Putin ha di fatto stanato l’Occidente affermando che “è diviso, l’accordo è impossibile”. Non c’è stata nessuna svolta dall’incontro tra Obama e Putin. Ed è anche vero che il Cremlino ha ironizzato sostenendo quanto potesse “irrealistico aspettarsi che un incontro di venti minuti possa comportare una svolta ma il colloquio è stato sicuramente costruttivo”.

“La Russia e l’Occidente hanno capito la necessità di cooperare nella lotta al terrorismo internazionale, ma un accordo è impossibile perché l’Occidente è diviso nei suoi approcci alla lotta a questo fenomeno”, ha detto testualmente il portavoce del Cremlino. Mentre ancora era in corso la cena di lavoro dedicata alla sicurezza e alla crisi degli immigrati, è arrivata la notizia dei raid aerei francesi su Raqqa, capitale dello Stato islamico in Siria. Gli obiettivi colpiti nei raid sono stati un centro di comando, una struttura di reclutamento di jihadisti, depositi di munizioni e un campo di addestramento e la missione è stata portata a termine in coordinamento con le forze degli Stati Uniti.

La Russia ha detto di apprezzare dell’Unione europea il tentativo di comprendere la necessità della cooperazione, “ma raggiungere un accordo tra la Russia e l’Occidente è impossibile perché non esiste un’idea di Occidente, ogni Paese ha la propria posizione e il proprio atteggiamento verso i diversi segmenti del problema della lotta al terrorismo, l’Occidente non è unito nei suoi approcci”. E l’intervento da ultimo della sola Francia è la firma di tale realtà. Putin ha cercato di stemperare le tensioni affermando che “ora è necessario analizzare quanto è stato fatto in precedenza, guardare al futuro e delineare piani di sviluppo specifici”.

L’Europa si salva oggi e nel futuro grazie alla Russia. Detto ancora più chiaramente: la civiltà europea occidentale continuerà ad esistere solo se sarà la Russia a tenerla in piedi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:01