Erdogan rieletto: la Turchia celebra il “sultano”

Recep Tayyip Erdogan ha vinto al primo turno. Pienamente. Superando la soglia del 50 per cento. Il successo del nuovo “sultano”, al potere ormai da più di sedici anni, è stato scandito dai festeggiamenti per le piazze di Instanbul. Il successo è stato doppio. Alle presidenziali e alle parlamentari. Per l’opposizione si tratta, in ogni caso, di una vittoria truccata. Infatti, sono stati denunciati brogli. Il candidato repubblicano Muharrem Ince, il competitor del presidente, ha riportato un buon risultato, attestandosi intorno al 30 per cento dei voti. Ma la partita con Erdogan è stata impossibile da giocare. Il presidente ha ottenuto il 52 per cento. Ora il “sultano” si appresta a governare per altri cinque anni. Con un potere quasi assoluto. Erdogan ha parlato ieri sera al suo popolo festante: “Abbiamo dato a tutti – ha detto – una lezione di democrazia. Nessuno si azzardi a danneggiare la democrazia gettando ombre su questo risultato elettorale per nascondere il proprio fallimento”. Sono molteplici le ragioni della nuova affermazione di Erdogan.

Ma la più importante risiede nell’alleanza formata dal partito conservatore di ispirazione religiosa di cui Erdogan è il dominus assoluto, con i nazionalisti dei vecchi Lupi grigi. Il partito del presidente ha perso, comunque, il 7 per cento dei voti, avendo ottenuto il 42 per cento dei consensi. Ora, il presidente sarà costretto a chiedere il sostegno del Movimento di azione nazionalista che lo ha letteralmente salvato. L’opposizione sconfitta si attesta intorno al 34 per cento. Nel corso delle votazioni sono sati fermati numerosi osservatori internazionali. Tra cui una cittadina italiana, Christina Cartafesta. La donna è stata bloccata dalle autorità a Batman. È accusata di essersi falsamente presentata come osservatore dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, presente in Turchia per verificare la regolarità delle elezioni. Appena due giorni fa un altro osservatore italiano era stato bloccato all’aeroporto di Istanbul e rispedito indietro.  Il Consolato generale d’Italia a Istanbul e l’Ambasciata ad Ankara stanno monitorando la situazione.

Aggiornato il 25 giugno 2018 alle ore 13:22