Indonesia, affonda traghetto: 30 morti

Un’imbarcazione è stata affondata da una tempesta. È accaduto in Indonesia. Il traghetto, che trasportava più di 164 passeggeri e dozzine di veicoli, è stato travolto dalle onde. Il capitano ha cercato di fare arenare il natante, riuscendo a portarlo a trecento metri dalla riva. L’agenzia per i disastri dell’Indonesia ha fatto sapere che i morti accertati sono 31, che le persone salvate sono finora 130 e che il conteggio ufficiale aggiornato delle persone a bordo, fra passeggeri ed equipaggio, è di 164, da cui si desume che tre persone risultano disperse. I soccorritori sono riusciti a trovare decine di sopravvissuti rimasti aggrappati per ore al relitto, nonostante l’oscurità. Si trovavano a galleggiare in attesa di soccorsi. Le onde hanno letteralmente sommerso il ponte dell’imbarcazione, spazzando camion e altri veicoli fuoribordo. L’imbarcazione, lunga 48,5 metri, trasportava anche auto, camion e pullman. Era partita ieri nel tardo pomeriggio dal porto di Bira, diretta all’isola di Selayar, e ha iniziato quasi subito a imbarcare acqua a causa delle onde altissime. Quella di Sulawesi è l’ultima di una serie di tragici naufragi indonesiani. Il 18 giugno un traghetto in legno è affondato in un profondo lago vulcanico sull’isola di Sumatra, con 164 morti presunti.

Frattanto, i soccorritori hanno dovuto lottare contro i forti venti e il mare mosso. Una piccola flotta di barche, tra cui alcuni pescherecci, ha provato a salvare i passeggeri. Secondo quanto riferito dal ministero dei Trasporti di Giacarta, “il maltempo ha impedito a navi più grandi di avvicinarsi al traghetto colpito”. L’imbarcazione era salpata dall’isola di Sulawesi per la vicina Selayar. A bordo c’erano due milioni di dollari destinati alla filiale di una banca per il pagamento di dipendenti pubblici. Del denaro e dei due funzionari responsabili del carico non c’è ormai nessuna traccia.

Aggiornato il 04 luglio 2018 alle ore 14:42