Un popolo di migranti verso il confine Usa

Il governo messicano invia gli agenti di polizia sul confine meridionale. L’obiettivo è arginare l’arrivo dei quattromila migranti che giungono dal Guatemala, Honduras ed El Salvador. Un vero e proprio popolo che si è messo in movimento per raggiungere il confine con gli Stati Uniti. Donald Trump ha minacciato il ricorso alla forza militare per sorvegliare la frontiera fra Stati Uniti e Messico contro quello che definisce un “assalto”.

Il presidente americano, in un discorso ieri sera a Missoula, nel Montana, ha detto di essere “pronto a inviare i militari per difendere il nostro confine meridionale se necessario”. Secondo Trump, “la reazione è stata provocata dall'assalto di migrazione illegale dovuto ai democratici per il loro rifiuto a riconoscere il problema o a cambiare le leggi che piacciono a loro. Si immaginano che chiunque arrivi voterà democratico. L’assalto al nostro Paese include elementi criminali e stupefacenti”.

Il segretario di Stato Mike Pompeo oggi si trova a Città del Messico per incontrare il presidente eletto Andrés Manuel López Obrador, che entrerà in carica dall’1 dicembre. Pompeo vedrà anche il ministro degli Esteri in pectore Marcelo Ebrard. “La polizia messicana non ha compiti repressivi, ma di solo contenimento”. È quanto ha dichiarato in una intervista televisiva il capo della polizia Manelich Castilla.

Il ministro degli Interni messicano Alfonso Navarrete, nel corso di un intervento al Parlamento, ha detto di volere spiegare “con tutta la chiarezza possibile al governo statunitense che respingiamo qualsiasi tentativo di pressione per cambiare le nostri leggi perché non intendiamo farlo”. Navarrete ha precisato che “non tutte le persone in arrivo potranno presentare richiesta per lo status di rifugiato. Ma il Messico cercherà di fornire al numero maggiore possibile di loro protezione umanitaria e il rispetto dei loro diritti umani”.

 

Aggiornato il 19 ottobre 2018 alle ore 13:02