L’Ucraina muove i carri armati verso i porti

L’Ucraina è pronta a rispondere alle azioni del Cremlino. Cosa sia accaduto domenica scorsa nello stretto di Kerch è ancora poco chiaro. Ma i resoconti registrano un blocco delle navi russe operato ai danni di tre imbarcazioni militari ucraine, poi sequestrate. Ora Petro Poroshenko ha imposto la legge marziale. Il presidente ucraino ha detto che “la legge marziale è semplicemente concepita per organizzare in modo efficiente la nostra mobilitazione militare e le difese contro le mosse violente e minacciose di Mosca. In questo modo non perderemo neppure un minuto nel muovere le truppe, non ci saranno freni burocratici. Certo, questo provvedimento d’emergenza non ha nulla a che vedere con la nostra democrazia interna, che non è affatto messa in dubbio”.

In un’intervista alla “Bild”, Poroshenko ha detto che “la Germania è uno dei nostri più stretti alleati e speriamo che nella Nato ora gli Stati siano pronti a ricollocare le navi militari nel Mare di Azov per assistere l’Ucraina e garantire la sicurezza. Non possiamo accettare questa politica aggressiva della Russia. Prima era la Crimea, poi l’Ucraina orientale, ora vuole il mare di Azov. La Germania deve anche chiedersi: cosa farà Putin se non lo fermeremo?”. Secondo Poroshenko il presidente russo “vuole il vecchio impero russo indietro. La Crimea, il Donbass, vuole l’intero Paese. Come imperatore russo, come lui vede sé stesso, il suo impero non può funzionare senza l’Ucraina, ci vede come una colonia”.

Nell’intervista al quotidiano tedesco, il presidente ucraino sostiene che sia come “nel 2014: Putin vuole annettersi un’altra parte dell’Ucraina, si comporta esattamente come allora. Vi ricordate ancora come lui ha raccontato al mondo che in Crimea non c’erano soldati russi? Non credete alle bugie che racconta Putin”. Intanto, la Russia dovrebbe costruire in Crimea un nuovo sistema radar, di nome Voronezh M, dedicato all’intercettazione dei missili. Lo ha detto a Interfax una fonte nelle strutture di sicurezza della regione. I lavori, vicino a Sebastopoli, dovrebbero iniziare nel 2019. “Il nuovo radar sarà notevolmente migliore del sistema precedente, il Dnepr, che già arrivava a coprire il Medio Oriente registrando i lanci di missili balistici in un raggio di 3500 chilometri”, ha detto la fonte.

Sulla questione dei diritti di navigazione nella regione e della raggiungibilità dell’Ucraina via mare “ne parlerò con il presidente Putin a margine del G20”: lo ha detto la cancelliera, Angela Merkel, al Forum economico tedesco-ucraino. “Sappiamo che bisogna trovare una soluzione ragionevole attraverso il dialogo e non attraverso un conflitto militare”, ha proseguito la cancelliera tedesca. “Gli accordi di Minsk – ha concluso – hanno permesso che per lungo tempo non ci sia stata un’ulteriore escalation e che l’Ucraina sia tornata ai suoi confini”.

Aggiornato il 29 novembre 2018 alle ore 13:34