Trattato di Aquisgrana, l’accordo tra Francia e Germania

Emmanuel Macron e Angela Merkel sottoscrivono il Trattato di Aquisgrana. Esattamente cinquantasei anni fa, il 22 gennaio 1963, Charles de Gaulle e Konrad Adenauer firmano il Trattato dell’Eliseo. L’accordo rilancia l’amicizia e la collaborazione tra Francia e Germania. Alla cerimonia partecipano anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.  “Oggi – ha detto la cancelliera – è un giorno molto significativo per i rapporti franco-tedeschi. Significa che vogliamo andare avanti mano nella mano. Alla luce della storia del passato, e della inimicizia passata fra i due Paesi, questo non è scontato”. La Merkel ha ricordato che dopo la Seconda guerra mondiale, “c’è stata la riconciliazione, e poi l’amicizia. E questo non potrebbe renderci più felici”.

Secondo il presidente francese, “Francia e Germania devono assumersi la responsabilità e parlare con una voce sola”. Macron ha fatto riferimento “ai nazionalismi che minacciano l’Europa, la scossa che proviene dalla Brexit, ma anche il terrorismo, il cambiamento climatico e le nuove dinamiche economiche”. L’inquilino dell’Eliseo ha anche sottolineato che le minacce “non provengono solo dall’esterno, ma anche dall’interno della nostre società”. Macron ha detto che “coloro che dimenticano il valore della riconciliazione franco-tedesca si rendono complici dei crimini del passato. Coloro che fanno caricature o diffondono bugie, danneggiano la nostra storia e i nostri popoli”.

Per Juncker, “l’amicizia franco-tedesca non è solo un sogno, ma una realtà e una necessità ed è garante della pace in Europa. Negli ultimi anni, Francia e Germania sono quasi sempre unite, e questo qualche volta irrita gli altri partner. Ma questa irritazione diventa dolore, se la comprensione diventa incomprensione. Quindi per favore curate questa amicizia, ci fa stare tutti più sereni”.

Frattanto, il ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi è intervenuto per smentire i rischi dell’emarginazione del nostro Paese dopo la firma dell’alleanza franco-tedesca. “Non credo – ha detto – ci siano situazioni di isolamento per nessuno nell’ambito europeo. Penso però che l’Europa tenda a favorire, in questi ultimi anni, questa geometria a gruppi piuttosto che quella geometria che portava tutti a cercare di convergere, a cui siamo ancora poco abituati”.

Aggiornato il 22 gennaio 2019 alle ore 17:22