Asia Bibi, confermata l’assoluzione

Asia Bibi ora può lasciare il Pakistan. La Corte Suprema di Islamabad ha confermato l’assoluzione della donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia e rilasciata lo scorso ottobre. Così Asia può abbandonare il Paese dove era trattenuta, tra le minacce di morte degli islamisti, fino alla decisione dell’Alta Corte sul ricorso contro l’assoluzione. Per il giudice Asif Saeed Khosa, presidente dei tre membri della Corte chiamati a rivedere il caso, il firmatario del ricorso “non è stato in grado di individuare alcun errore nel verdetto della Corte Suprema che ha assolto Asia Bibi”.

Nel corso dell’udienza odierna Ghulam Ikram, legale del ricorrente Qari Muhammad Salaam, aveva chiesto che a giudicare la richiesta fosse un tribunale più ampio che includesse anche religiosi islamici e ulema. Ma la replica del presidente è stata chiara: “Il verdetto è stato emesso sulla base di testimonianze. Secondo l’Islam una persona dovrebbe essere punita anche se non è stata giudicata colpevole? Ci dimostri cosa c’è di sbagliato nel verdetto”.

Per il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, “l’innocenza di Asia Bibi è confermata. L’incubo è finito! Dopo le ingiuste accuse e il carcere, per la sola ‘colpa’ di essere cristiana, ora ha il diritto di rifarsi una vita in sicurezza con la sua famiglia. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a fare giustizia”.

 

Aggiornato il 29 gennaio 2019 alle ore 17:57