Gaza: “Tregua in atto”, Israele conferma

I lanci di razzi da Gaza verso Israele si sono fermati. Anche l’aviazione israeliana pare abbia concluso, al momento, le proprie operazioni. La televisione al-Aqsa di Hamas sostiene che dalle 4.30 locali (un’ora prima in Italia) è in atto un cessate il fuoco. La vita nel Neghev occidentale sta tornando alla normalità dopo due giorni di continui lanci di razzi da Gaza durante i quali sono rimasti uccisi 25 palestinesi (fra cui due donne incinte e una ragazza) e altri 170 sono stati feriti. Lo informa il ministero della Sanità locale, citato dall’agenzia di stampa Maan. Dopo giorni di riserbo, Hamas e la Jihad islamica hanno oggi reso noto le proprie perdite. La Jihad islamica ha annunciato la morte di otto dei suoi miliziani e Hamas di due combattenti. Fonti israeliane stimano invece in 15 i miliziani uccisi.

Le strade della zona che costeggiano la striscia di Gaza sono state riaperte al traffico. Da parte loro le ferrovie israeliane hanno riaperto le stazioni di Sderot e di Ashkelon, che erano state tenute chiuse nei giorni scorsi nel timore che i treni fossero centrati da razzi palestinesi sparati da Gaza. D’altra parte, riferisce la radio militare, lungo il confine con Gaza restano due brigate dislocate ieri mentre i combattimenti erano particolarmente intensi.

L’esercito israeliano ha annunciato “il ritorno alla normalità nelle retrovie israeliane” a partire dalle 7 (le 6 in Italia). La mossa dell’esercito rappresenta un’implicita conferma del raggiungimento di un’intesa per il cessate il fuoco a Gaza.

Non si hanno ancora molti particolari sull’intesa raggiunta, tuttavia la tivù israeliana ha riferito che Israele si sarebbe impegnata a realizzare entro una settimana tutti gli impegni concernenti la tregua con Gaza e che in merito ci sono garanzie dell’Onu e dell’Egitto. Il cessate il fuoco, secondo quanto riporta Haaretz, sarà reciproco ed entrambe le parti si impegnano al rispetto dell’intesa. La Radio militare ha detto che l’accordo indiretto è stato raggiunto grazie all’intervento dell’inviato dell’Onu Nickolay Mladenov.

Frattanto, Benyamin Netanyahu è stato attaccato dall’ex ministro degli Interni Gideon Saar, che ha scritto su Twitter: ‘Il cessate il fuoco, nelle circostanze in cui è stato raggiunto, è privo di successi per Israele”. Secondo Saar, i confronti armati con Hamas a Gaza si stanno ripetendo a un ritmo crescente e “le organizzazioni terroristiche si rafforzano”. “Il confronto con loro – ha concluso Saar – non è stato evitato, ma solo rinviato”.

Immediata la replica del premier israeliano. “Negli ultimi giorni – ha detto Netanyahu – abbiamo colpito duramente Hamas e la Jihad islamica. Abbiamo attaccato 350 obiettivi, colpito dirigenti e membri delle organizzazioni terroristiche, abbiamo distrutto i grattacieli dei terroristi. Ma la campagna non è terminata. Adesso occorrono pazienza e ponderatezza. L’obiettivo era e resta garantire calma e sicurezza per chi vive nel sud di Israele”.

Intanto, interviene un portavoce della Commissione Ue. “Lo scorso fine settimana c’è stata un’escalation di violenza a Gaza e in Israele, è importante che il cessate il fuoco sia rispettato, gli attacchi hanno provocato enormi sofferenze e violenza. L’Ue esprime le condoglianze alle famiglie delle vittime israeliane e palestinesi. Israele e i palestinesi hanno il diritto di vivere in pace, sicurezza e dignità. Solo una soluzione politica può mettere fine alle violenze e la soluzione a due Stati è la sola possibile”.

Aggiornato il 06 maggio 2019 alle ore 13:57