Perché è un errore trattare sul nucleare con gli ayatollah

Risale al 2013 l’accordo sul nucleare, siglato dal sedicente “riformista” Hassan Rouhani con gli europei. Da quel momento, che ha visto il culmine con la firma del Jcpoa (Joint Comprehensive Plan of Action) nel 2015, il regime degli ayatollah non ha fatto altro che portare avanti, rapidamente, il programma missilistico, in modo illegale e occulto, visto che non ha accettato che venissero effettuati controlli “a sorpresa” dagli ispettori europei.

In compenso, l’Iran ha aumentato il suo potere regionale e ha incrementato la produzione di arricchimento dell’uranio, tra l’altro su stessa ammissione di Rouhani in un’intervista. L’atteggiamento europeo nei confronti di un regime che di riformabile non ha niente, è davvero preoccupante. Soprattutto se si pensa che nei confronti del mondo secolare legato alla scienza, gli ayatollah assumono un atteggiamento di conquista e appropriazione. I “guardiani della fede” reiterano la loro ideologia attraverso la guerra santa contro lo Stato moderno percepito come onnipresente.

È proprio in seguito alla secolarizzazione che il fondamentalismo emerge in tutta la sua virulenza. L’odiata secolarizzazione e la rivoluzione scientifica hanno corroborato il fondamentalismo che vede in queste la causa dello Stato sovrano secolare. Altresì, la nostra “cultura del progresso” ci impedisce di vedere questo fenomeno devastante che sta corrodendo le nostre società dall’interno, e con il quale accettiamo di attuare un atteggiamento di compromesso, non comprendendo che il fondamentalismo risponde alla contaminazione secolare con la guerra ai valori che tenta, in ogni modo, di sostituire con i propri.

I negoziati hanno per il regime l’unico scopo di giungere al raggiungimento della vittoria, dell’islamizzazione del mondo degli “infedeli”. In questo senso, è significativo il lavoro di spionaggio che il regime porta avanti. Non dimentichiamo che questa è l’idea islamica dell’Occidente, visto appunto come corrotto e debole. Pertanto è meritevole di essere attaccato e conquistato. Certo, Ruhollah Khomeyni non ha mai fatto mistero della volontà di islamizzare tutto il Medio Oriente e successivamente l’Occidente, altresì aspirando alla distruzione di Israele che considerava terra islamica.

In merito al programma atomico, Rouhani ha detto chiaramente di aver ingannato l’Occidente. I progressi maggiori su questo versante sono avvenuti quando era il negoziatore del regime per il nucleare. Il punto davvero evidente nella struttura del regime iraniano è che la politica estera e il nucleare sono completamente controllate da Ali Khamenei, guida suprema del Paese, e che il presidente attua solo le sue decisioni, ma non ha alcuna influenza su tali questioni. Anche le politiche sulla repressione interna e sui relativi organi, come l’Irgc, le forze di sicurezza dello Stato (Fss), il ministero dell’Intelligence (Mois) e del ramo giudiziario sono tutte direttamente controllate da Khamenei.

Le stime ufficiali parlano di 3.500 persone giustiziate dall’inizio del governo di Rouhani ad oggi. Il 4 luglio 2013, nella sua conferenza stampa, Mahmud Ahmadinejad aveva affermato: “Io non entro nelle discussioni del progetto atomico, su come potrebbe essere risolto e le opportunità che abbiamo o non abbiamo avuto. È già da qualche tempo che non sono coinvolto in questa questione”.

Il non voler vedere questi aspetti che sono peculiari di un regime corrotto e mentitore, significa assumersi la responsabilità di tutto il rischio che comporta il nucleare in mano a dei fondamentalisti. Giusto in questi giorni il ministro della Difesa, Amir Hatami, secondo fonti dell’agenzia iraniana Fars ha annunciato il lancio di tre nuovi missili aria-aria denominati Yasin, Qae, e Balaba, sostenendo di aver così raggiunto un importante risultato per la Repubblica Islamica, dichiarando inoltre che tutte le basi Usa nella regione si trovano nel raggio di questi missili.

(*) Per approfondire: Granelli di sabbia. Donne contro, sfida all’integralismo islamico e al patriarcato. Loredana Biffo (edizioni Celid)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aggiornato il 08 agosto 2019 alle ore 17:48