Bocciata la candidata francese alla Commissione Ue: Umiliato Macron

Emmnauel Macron è stato umiliato. La sua candidata alla Commissione Ue Sylvie Goulard è stata bocciata dal Parlamento europeo. Designata alla delega per il Mercato Interno e per l’Industria della Difesa non ha superato l’elezione suppletiva, dopo la bocciatura del 2 ottobre. La palla passa ora alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che deciderà in merito prima del suo inizio mandato dal primo novembre.

La reazione del presidente francese è stata durissima, ma l’affronto resta. In un intervento televisivo Macron ha ricostruito il percorso che lo ha portato a proporre Goulard: “Ho proposto tre nomi alla presidente von der Leyen, lei mi ha detto, ‘voglio lavorare con Sylvie Goulard, la conosco’. Io gli ho detto, attenzione perché non è mai stata formalmente incriminata ma sono due anni che c’è un’inchiesta su un tema che la riguarda. Conosco persone che faranno polemica. Allora lei ha detto che avrebbe chiesto ai presidenti dei gruppi parlamentari, ha parlato con Socialisti & Democratici, Partito Popolare europeo e Renew Europee e ha ricevuto l’ok”. Il presidente francese non capisce “come, quando la presidente eletta della Commissione discute con i presidenti dei tre gruppi parlamentari e concordano su qualcosa, può succedere un fatto del genere. Quindi ho bisogno di capire e chiederò spiegazioni”.

Una ricostruzione in parte smentita in un tweet da Iratxe Garper, presidente del gruppo S&D: “Contrariamente a quanto affermato dal presidente Macron, non sono mai stato consultato dalla presidente eletta Von der Leyen su Sylvie Goulard o altri nomi proposti dagli Stati membri prima delle nomine, che sono loro prerogative”.

Goulard è oggetto di un’indagine sia da parte della magistratura francese che da parte dell’Olaf, l’ufficio anti-frode europeo, per un caso di presunti impieghi fittizi ad assistenti parlamentari. In Francia, per la maggioranza di governo il suo siluramento è, a livello europeo, una ritorsione per la bocciatura del candidato ungherese, Laszlo Trocsanyi, e, a livello interno, il desiderio dell’opposizione di infliggere una sconfitta a Macron.

Per Pieyre-Alexandre Anglade, deputato de “La Republique En Marche”, la bocciatura della candidata francese è “un’offensiva politica dei conservatori che rifiutano di rimettere in discussione la loro posizione dominante”.

Profondamente diversa la reazione delle diverse anime dell’opposizione: tra i primi a reagire, l’eurodeputato del partito di estrema destra Rassemblement National, Nicolas Bay che, in un tweet, ha definito la bocciatura “un’ulteriore umiliazione per Macron che appare sempre più indebolito sulla scena europea”. Sempre su Twitter Raphael Glucksman, l’ex capolista alle europee della formazione di estrema sinistra Place Publique-Partito socialista, ha sottolineato come il voto contrario del Parlamento europeo alla candidatura di Sylvie Goulard è una “vittoria dell’etica sul denaro e uno schiaffo per Emmanuel Macron”, la cui “arroganza ha indebolito la posizione francese in Europa”.

Il presidente è nel mirino anche del leader del partito sovranista “Debout La France”, Nicolas Dupont-Aignan, che ha criticato il tentativo di Macron “di discolparsi affermando che Sylvie Goulard era stata scelta... Da Ursula von der Leyen! Dovremmo pensare che sottomette il nostro Paese a tal punto da lasciare che sia la Germania a scegliere il nostro candidato alla Commissione europea?” Sulla stessa linea anche l’eurodeputato del partito conservatore Les Republicains, Brice Hortefeux. Intervistato da BfmTv, ha detto che “c’è un indebolimento del peso della Francia” dall’inizio “della presidenza di Emmanuel Macron”.  

Il quotidiano Le Figaro avanza oggi un primo totonomi sul futuro commissario francese dopo la clamorosa bocciatura della Goulard. “Umiliato dagli eurodeputati”, Macron deve trovare un altro candidato alla Commissione europea”, scrive il giornale citando, tra gli altri, Clément Beaune, il giovane e molto discreto consigliere per Europa e G20 dell’Eliseo, ma anche l’attuale segretaria di Stato agli Affari europei, Amélie de Montchalin. In passato, aggiunge il giornale, vennero avanzati i nomi degli attuali ministri dell’Esercito e dell’Economia, Florence Parly e Bruno Le Maire, i due fecero rapidamente sapere di non essere interessati all’incarico a Bruxelles, ma ora questa ipotesi potrebbe tornare di attualità.

Tra gli altri possibili sostituti di Goulard, l’ex ministra dell’Ambiente Ségolène Royal e l’ex negoziatrice della Conferenza sul clima di Parigi (Cop21) Laurence Tubiana. Le Figaro cita anche profili “meno politici”, come l’ex commissario generale di France Stratégie, Jean-Pisani-Ferry, e il consigliere speciale della Commissione europea incaricato del mercato interno digitale, Guillaume Klossa. Oltre che l’attuale capo negoziatore per la Brexit Michel Barnier personalità rispettatissima all’Eliseo, ma che alle elezioni scorse europee si schierò con i Républicains.

Aggiornato il 11 ottobre 2019 alle ore 18:10