Dazi, Trump: disco verde a un accordo con la Cina

Donald Trump dice sì all’accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina. L’intesa evita l’entrata in vigore il 15 dicembre dei nuovi dazi americani su 160 miliardi di dollari di prodotti cinesi. Il presidente americano avrebbe ha dato il via libera all’accordo raggiunto dai negoziatori delle due super potenze economiche. Un accordo che ora deve essere formalizzato con l’autorizzazione di Pechino e la firma ufficiale. Intanto, a sorpresa, la commissione Giustizia della Camera Usa ha rinviato il voto sull’impeachment di Trump di mezza giornata, dopo quasi 15 ore di dibattito.

La Cina si impegna a raggiungere l’accordo commerciale con gli Usa a patto che sia “di beneficio reciproco”. Glissando sul fatto che sia stato trovato o meno, la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying si è soffermata sull’euforia delle Borse. “Non appena si sono diffusi i report sull’approccio alla ‘fase uno’, i principali mercati azionari in Usa ed Europa hanno avuto un balzo. Ciò dimostra che un accordo con i negoziati è di beneficio per le due nazioni e le loro genti, ed è anche quello che la comunità internazionale vuole”.

La schiarita fra le due superpotenze, secondo il Fondo monetario internazionale, si rivelerebbe positiva per Washington e Pechino e soprattutto per l’economia mondiale. L’annuncio di Trump irrompe in una giornata storica, quella del voto alla commissione giustizia della Camera sull’impeachment del presidente americano.

Non è ancora chiaro come l’amministrazione americana intenda procedere sulle nuove tariffe: le indiscrezioni al riguardo sono contrastanti, visto lo scarso tempo a disposizione per chiudere la prima fase dell’intesa fra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale. Ma il tweet di Trump, che per la prima volta afferma di volere un accordo, sembra aprire a un’eliminazione o almeno a un posticipo dei dazi previsti entrare in vigore domenica.

All’interno della Casa Bianca in molti erano favorevoli a un rinvio nella convinzione che imporre dazi in prossimità delle feste natalizie si traduca nell’imporre una tassa sugli americani e quindi in un’ondata di nuove critiche contro l’amministrazione, già nel mirino per l’impeachment. Fra le aziende che seguono con interesse gli sviluppi c’è Apple: gli Stati Uniti e la Cina sono infatti i suoi due maggiori mercati e la guerra commerciale rischia di avere un impatto forte sulle vendite di Cupertino in Cina, dove l’iPhone appare in difficoltà. Secondo Credit Suisse, le consegne sono infatti calate del 35,4 per cento, il secondo calo consecutivo a due cifre.

Nell’ultima proposta messa sul piatto dall’amministrazione Trump alla Cina, gli Stati Uniti avevano proposto un taglio del 50 per cento degli attuali dazi su 360 miliardi di prodotti cinesi e la cancellazione delle tariffe che dovrebbero scattare domenica prossima. In cambio Washington ha chiesto a Pechino un impegno a maggiori acquisti di prodotti agricoli americani, una maggiore tutela dei diritti di proprietà intellettuale e un maggiore accesso per le aziende americane al settore dei servizi finanziari cinese. Nel caso in cui la Cina sottoscrivesse l’offerta ma non rispettasse gli impegni, gli Stati Uniti sono pronti a far tornare i dazi ai livelli attuali.

Aggiornato il 13 dicembre 2019 alle ore 13:54