Pakistan, Musharraf: “Contro di me vendetta personale”

Pervez Musharraf va al contrattacco. L’ex presidente del Pakistan è convinto che dietro la condanna a morte per alto tradimento emessa da un tribunale di Islamabad nei suoi confronti ci sia “una vendetta personale” e, senza citare i nomi, ha aggiunto che coloro che hanno agito contro di lui “godono di alte posizioni e abusano del loro ufficio”.

In un video diffuso dal suo partito, Musharraf ha sostenuto che “non ci sono precedenti di simili verdetti in cui né all’accusato né ai suoi avvocati sia stato concesso il permesso di dire qualcosa in propria difesa”. Il generale di 76 anni ha anche sottolineato che il tribunale dove si è tenuto il processo a intervalli dal 2014 al 2019 “ha respinto la sua richiesta di registrare una dichiarazione a Dubai”, dove vive dal 2016, quando lasciò il Pakistan per ricevere cure mediche.

Il generale è stato condannato a morte da una Corte speciale di Peshawar composta da tre giudici. L’ex presidente è accusato di alto tradimento per aver sospeso la Costituzione nel 2007. Musharraf risiede a Dubai e aveva annunciato il suo ritorno a Islamabad subordinandolo alla possibilità di potersi candidare alle elezioni legislative di fine luglio. Musharraf prende il potere con un colpo di Stato nel 1999 che depone l’allora primo ministro, Nawaz Sharif. Musharraf è presidente ‘de facto’ fra il 2001 e il 2008.

Il settantaseienne ex presidente, al potere in Pakistan dal 1999 al 2008, vive da tempo in esilio nella città degli Emirati Arabi Uniti. Il caso di alto tradimento va avanti dal dicembre 2013. L’ex generale golpista è stato processato in relazione alla sua decisione di imporre lo stato d’emergenza il 3 novembre 2007. “Pervez Musharraf è stato dichiarato colpevole dell’articolo 6 per violazione della costituzione del Pakistan”, ha detto il funzionario del governo Salman Nadeem.

Dopo il golpe militare, nel 1999 il Pakistan viene sospeso dal Commonwealth. Musharraf è stato accusato di essere il mandante dell’omicidio della rivale Benazir Bhutto, a capo dell’opposizione prima del colpo di Stato, e rientrata nel Paese dalla Gran Bretagna nel 2007, per presentarsi alle elezioni. Musharraf è stato condannato per omicidio in contumacia, il 31 agosto 2017.

Aggiornato il 19 dicembre 2019 alle ore 17:37