Nuovi scontri tra Iran e Usa dopo l’incidente avvenuto con le navi da guerra

Nuove problematiche e nuovi scontri sembrano provenire dai vertici delle istituzioni militari della Repubblica Islamica dell’Iran. Il 19 aprile la Guardia rivoluzionaria dell’Iran ha reso noto di aver avuto un incontro non privo di tensioni con navi da guerra degli Stati Uniti nel Golfo Persico e ha affermato, senza presentare prove, che sono state le forze americane ad aver generato l’incidente.

L’incidente risulta avvenuto nella giornata di mercoledì 15 aprile. Invece, gli Usa hanno presentato un video diffuso dalla Marina degli Stati Uniti che mostra piccole navi iraniane avvicinarsi alle navi da guerra americane mentre operavano nel nord del Golfo Persico vicino al Kuwait, con elicotteri Apache dell’esercito americano. Secondo quanto riferito dalla Guardia rivoluzionaria iraniana, gli statunitensi stavano conducendo un’esercitazione e gli iraniani hanno dovuto far fronte alle azioni non professionali e provocatorie degli Stati Uniti nonostante avessero lanciato avvertimenti. Sempre secondo gli iraniani, le navi statunitensi hanno poi deciso di lasciare l’area.

Tra Washington e Teheran si sta giocando una partita resa ancora più delicata dal contesto creato dalla pandemia. Il governo iraniano sta portando il paese verso un fallimento economico sul piano interno, accelerando scontri anche contro i rivali interni, e avviando la procedura di richiesta di fondi all’Imf per far fronte alla crisi prodotta dalla diffusione del coronavirus.

Gli Stati Uniti, che accusano l’Iran di aver mentito sul numero dei contagiati e di continuare a creare problematiche per la sicurezza sanitaria, non sembrano intenzionati a concedere ulteriori aiuti perché temono inganni sulla destinazione dei finanziamenti e chiedono alla leadership di abbandonare le spese per esercitare influenza geopolitica militare nella regione, e utilizzare i soldi i per aiutare i cittadini a fronteggiare le problematiche causate dalla pandemia internazionale.

Ricordiamo che sempre in merito all’utilizzo di aiuti per comprare armamenti, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha sollecitato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu a estendere l’embargo internazionale sulle armi all’Iran, che scadrà ad ottobre. In un tweet del 18 aprile, Pompeo scriveva che la revoca delle sanzioni imposte a Teheran potrebbe scatenare violenze in Medio Oriente.

Il Segretario di Stato ha affermato: “L’embargo sulle armi all’Iran , il principale sponsor statale mondiale del terrore, scade tra sei mesi da oggi. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve estendere l’embargo prima che la violenza iraniana si intensifichi e abbia inizio una nuova corsa agli armamenti in Medio Oriente. Il tempo sta finendo. Nell’ultimo anno, l’Iran ha lanciato missili contro i Paesi vicini, ha assaltato e sequestrato navi petroliere, ha trafficato clandestinamente armi in zone di conflitto e abbattuto un aereo di linea civile. Non possiamo rischiare che l’Iran acquisisca armi ancor più avanzate e trasferisca il suo arsenale ad altri pericolosi attori nella regione.

Riguardo l’incidente tra navi, il presidente Donald Trump ha minacciato di voler affondare le navi iraniane se si dovessero ripetere azioni di disturbo come avvenuto la scorsa settimana. Il tweet del presidente americano ha in poco tempo fatto il giro del web, con decine di migliaia di commenti e condivisioni.

Aggiornato il 23 aprile 2020 alle ore 11:56