Ucciso capo jihadisti del Gran Sahara

L’annuncio su Twitter, l’account è del presidente transalpino, Emmanuel Macron: “Adnan Abou Walid al Sahrawi, leader del gruppo terroristico Stato islamico nel Grande Sahara (Isgs), è stato neutralizzato dalle forze francesi. Si tratta di un nuovo grande successo nella lotta che conduciamo contro i gruppi terroristici nel Sahel”. Isgs è ritenuto responsabile della maggior parte di attentati avvenuti nell’area dei tre confini tra Mali, Burkina Faso e Niger. Proprio dall’Eliseo è arrivata la conferma che il leader dell’Isis del Sahara è stato “ucciso”.

Ma chi era Al-Sahrawi? Nato in Marocco, a El Aaiún, una zona contesa del Sahara occidentale, si era unito da giovane al Fronte Polisario. Dopo aver ottenuto la laurea in Algeria, ha aderito – nel 1998 – all’Unione dei Giovani Sahrawi. Undici anni fa, invece, è entrato a far parte di una fazione di al-Qaeda nel Maghreb islamico e nel giro di poco ne è diventato il portavoce.

Non solo: nel 2013 si è autodefinito capo di un’organizzazione denominata Mujahideen Shura Council a Gao, nel Mali. Poi, nel 2015, affermava la sua fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi. Nell’ottobre del 2019 gli Usa hanno offerto una taglia da 5 milioni di dollari a chi avesse fornito informazioni su di lui.

Aggiornato il 16 settembre 2021 alle ore 12:16