La tensione nervosa russa e il conflitto ucraino

L’Europa ha un enorme problema e lo possiamo identificare nel desiderio di Mosca nel voler ritornare alla situazione antecedente la caduta dell’Unione Sovietica. I russi hanno iniziato ad ammassare truppe diversi mesi fa. Gli Stati Uniti e gli alleati della Nato, con notevole ritardo, hanno capito che qualcosa di estremamente pericoloso stava accadendo. Qualche settimana fa, i russi hanno avanzato le loro richieste alla Nato: non permettere all’Ucraina di aderire all’alleanza e ritirare gli armamenti dall’Europa orientale. La Russia, che chiede all’Europa di non interferire nelle questioni interne di altri Stati, pretende di decidere sulla sovranità e sulle alleanze dello Stato sovrano dell’Ucraina. Interferenze e sistematiche violazioni dei diritti umani, certificate dagli organismi istituzionali sovranazionali. Recetemene, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha attribuito le responsabilità per le violazioni dei diritti umani in Crimea alla Russia, che esercita il controllo sulla penisola.

Nel 2014-2015 l’Ucraina ha lamentato un insieme di violazioni sistematiche dei diritti umani da parte della Russia nella Crimea occupata. In seguito, le autorità ucraine hanno contribuito al ricorso iniziale con le nuove prove dei crimini commessi dalla Russia. Le prove delle violazioni sistematiche da parte della Russia in Crimea sono numerose. Inoltre, sono ben documentate, secondo quanto fatto notare anche dalle organizzazioni internazionali e dalle istituzioni giudiziarie. Così, i fatti delle violazioni sistematiche dei diritti dei tatari della Crimea e degli ucraini sulla penisola sono stati accettati in quanto prove ammissibili dalla Corte internazionale di giustizia nell’ambito di un altro ricorso, un caso complesso sulle violazioni da parte della Russia della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

Sono tali scenari che dobbiamo comprendere quando pensiamo alle mani della Russia sulla libera Ucraina, sull’Europa orientale e sui Paesi Baltici. Un sistema inaccettabile per gli uomini liberi e per coloro che credono e lottano per la democrazia, per lo Stato di diritto e contro la ragion di Stato. D’altronde, gli americani dipingono uno scenario allarmante sull’eventuale invasione russa dell’Ucraina. L’Ucraina potrebbe subire dalle 5 alle 25mila vittime tra i soldati, mentre le vittime nelle truppe russe potrebbero essere comprese tra le 3 e le 10 mila. Gli esperti americani sostengono che la Russia ha ammassato, lungo i confini, circa il 70 per cento della potenza di combattimento di cui avrebbe bisogno per un’invasione su vasta scala dell’Ucraina. Nelle ultime due settimane, “il numero di gruppi tattici e di battaglioni nella regione di confine è salito a 83 dai 60 di pochi giorni fa e altri 14 sono in transito”, hanno confermato alcuni osservatori alla Reuters.

Per quanto riguarda i tempi di un’eventuale invasione, si prevede che il suolo raggiungerà il picco di congelamento intorno alla data del 15 febbraio, consentendo il transito meccanizzato da parte delle unità militari russe. Queste condizioni favorevoli si manterrebbero fino alla fine di marzo. Un’occasione importante per la Russia e per la propria azione di pressione. Il Cremlino sembra sfruttare questo conflitto, con l’obiettivo di mantenere la propria influenza nella regione. L’Europa ha il dovere di solidarizzare e sostenere concretamente i propri confini, mantenere la propria influenza nella stessa casa europea, richiamare la Russia al rispetto della sovranità di altri Stati liberi e alla semplice ma mai banale idea di democrazia e rispetto della dignità umana.

Aggiornato il 08 febbraio 2022 alle ore 10:17