Mosca e le armi proibite

Le organizzazioni non governative stanno raccogliendo numerose prove dei crimini contro l’umanità compiuti dall’esercito russo. Nei giorni scorsi è stato documentato l’uso di bombe a grappolo e i timori dell’intelligence occidentale sono ora rivolti soprattutto alle armi chimiche e all’utilizzo di armi atomiche. In aggiunta, alcuni rapporti delle Nazioni Unite hanno segnalato il possibile uso di proiettili al fosforo che provocano ferite orribili e gravi malformazioni. “La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin”, ha recentemente detto il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, citato dal quotidiano The Kyiv Independent. “Le forze russe hanno preso di mira le città satellite di Kiev con bombe al fosforo la notte del 22 marzo. L’uso di tali armi contro i civili è vietato dalle Convenzioni di Ginevra”, ha rilanciato il sindaco. Il vicecapo della polizia di Kiev ha diffuso un video accusando la Russia di avere usato munizioni al fosforo contro la città di Kramatorsk, nell’est del Paese. “Non è il modo in cui dovrebbe agire una potenza nucleare responsabile”, hanno commentato fonti del Pentagono.

Le bombe al fosforo bianco sono vietate perché contengono una sostanza che provoca ustioni gravi e dolorose. Il fosforo, a contatto con la pelle, brucia i tessuti provocando necrosi fino alle ossa. Una sostanza solida che si accende spontaneamente quando viene a contatto con l’aria. Ciò si verifica perché innesca il veloce rilascio di calore e anidride fosforica quando entra in contatto con l’ossigeno nell’aria. Con l’esposizione al fosforo bianco giunge la disidratazione, la necrosi e la distruzione dei tessuti per l’organismo con vapori tossici che possono essere letali se inalati. Già dal conflitto siriano il mondo intero ha compreso, ignorandone la gravità, che le armi proibite utilizzate dalla Russia possono essere tante e letali. Yaroslav Melnyk, l’ambasciatore ucraino in Italia, ha dichiarato alla stampa che “usare le armi nucleari sarebbe tragico non solo per l’Ucraina ma per tutto il mondo”, aggiungendo che “non possiamo escludere niente in questa situazione”.

Sostanzialmente, torna l’incubo armi proibite e distruttive per l’Ucraina e l’intero mondo. Nelle ultime settimane, Human Rights Watch, ha definito gli attacchi che sta compiendo la Russia come pericolosissimi perché le armi che vengono utilizzate “uccidono e mutilano indiscriminatamente”. Tra le varie armi che sembrano essere in dotazione all’esercito di Mosca, utilizzate in questo conflitto, ritroviamo anche le bombe a grappolo, o cluster bombs, che sono vietate dagli accordi internazionali sugli armamenti. Vengono sganciate dall’alto e sono munizioni, che ne contengono a loro volta delle altre che colpiscono vaste aree geografiche con una grande potenza distruttiva. Il rischio per i civili sono gli inneschi ritardati, che le rendono pericolose anche a distanza di ore e per i bambini. La deputata ucraina Inna Sovsun su Twitter, rilanciando la richiesta alla Nato di imporre una No-fly zone, ha affermato che “la Russia ha usato munizioni al fosforo bianco nell’attacco contro Popasna, nella regione di Luhansk. Queste sono armi chimiche incendiarie vietate e si tratta di un crimine contro l’umanità”. Quello a cui stiamo assistendo è una tragedia umana, già sperimentata in Siria, che rende l’intero mondo responsabile per le orribili pagine distruttive, cupe e crudeli che la nostra attualità sta consegnando alla storia dell’umanità.

Aggiornato il 24 marzo 2022 alle ore 12:04