Zelensky: “Siamo più forti di un anno fa”

Nell’intervista a tutto campo, rilasciata al Corriere della Sera, al Sole 24 Ore e a Repubblica, Volodymyr Zelensky è categorico: “Siamo più forti di un anno fa. I russi, invece, sono più deboli. Non hanno le stesse motivazioni dei nostri soldati. Noi combattiamo per difendere le nostre case. Abbiamo scelto l’Europa. Vogliamo difendere la democrazia e la nostra libertà. Questo è il nostro orizzonte”. Il presidente dell’Ucraina, alla vigilia dell’incontro a Kiev con il premier italiano, Giorgia Meloni, parla in primis della ricostruzione e della strategia in essere, ovvero lavorare sui punti deboli, sulle “vulnerabilità che la guerra ci ha mostrato”. Da qui la consapevolezza, ovvero aver a disposizione “un’esperienza che ci rende consapevoli di cosa dobbiamo difendere e sviluppare. Un’esperienza che ci permette di vedere cosa manca e a cosa dobbiamo prestare attenzione”.

Una strategia che, in primis, parte da un punto cardine. Ossia, aver scelto la strada europea. E questo aspetto, insiste Zelensky, “ci porta a considerare il mercato europeo come quello di riferimento”. A seguire, il presidente ucraino ribadisce che intendere comprendere, in termini assoluti, chi “ci aiuta davvero, quali sono i veri partner e dove mostriamo un deficit produttivo. Voglio anche citare gli Stati Uniti – sottolinea – che sono per noi il mercato delle tecnologie. Il nostro settore high tech è uno dei più potenti. L’alta tecnologia è un settore su cui puntare. Durante questa guerra abbiamo visto che la nostra gente può produrre e sviluppare droni, radar, sistemi tecnologici”.

Il termine ricostruzione, va da sé, non può camminare in maniera scollata dall’economia. In tal senso, tra le priorità citate da Zelensky ci sono l’energia (“riteniamo indispensabile sviluppare la capacità di diversificare la produzione di energia e di immagazzinare l’elettricità”) e l’agricoltura (“l’Ucraina è e sarà sempre di più il granaio dell’Europa. Siamo pronti per costruire nuovi hub del grano sul territorio dell’Unione europea, dell’Africa e dell’Asia”).

Zelensky, tra le altre cose, sottolinea che un altro aspetto “non meno importante” riguarda “la protezione del settore dell’acqua potabile. La Russia ha ripetutamente provato a colpirci con degli attacchi cibernetici ma noi li abbiamo respinti. Abbiamo unito le It companies in unico settore. Non erano sul fronte né sulla seconda linea ma hanno lavorato bene per combattere la Russia. Ecco perché abbiamo di fronte un’altra direttrice di sviluppo: la cyber security”. E poi l’affondo: “I russi non sono così potenti come lo erano un anno fa. Quando, comunque, non hanno avuto abbastanza risorse per occupare il nostro Paese. Oggi loro sono più deboli, noi invece siamo più forti. Inoltre, non hanno la stessa motivazione che hanno i nostri soldati. Noi stiamo combattendo nel nostro Paese, per difendere le nostre case, le nostre famiglie. Se noi perdiamo, perdiamo tutto: la casa, i nostri familiari. Noi qui ci viviamo”.

Inoltre, sull’arrivo di Giorgia Meloni a Kiev, Zelensky rivela: “È molto importante per me non perdere il sostegno dell’Italia, è molto importante per me come presidente dell’Ucraina non perdere il sostegno di qualsiasi Stato. Bisogna superare questo muro di disinformazione che la Russia ha costruito per molti anni, ed era la loro politica. Ritengo che questo fosse il nostro problema ed è una debolezza dell’Ucraina e di altri Stati europei. Quando qualcuno ti impone un’opinione è sempre sbagliato”.

Infine, la considerazione: “Per noi è importante che la Cina non aiuti la Federazione Russa in questa guerra. Io voglio davvero che siano dalla nostra parte. Ora non lo vedo probabile. Ma vedo sicuramente l’opportunità per la Cina di fare una valutazione pragmatica di ciò che sta accadendo. Perché se si alleano con la Russia diventa una guerra mondiale”.

Aggiornato il 20 febbraio 2023 alle ore 13:06