Bolsonaro torna a casa: aiuterà il Partito liberale “dall’esterno”

Dopo l’esilio volontario di alcuni mesi negli Stati Uniti, l’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro è tornato in patria per la prima volta. Durante la sua assenza, i suoi sostenitori hanno preso d’assalto la Corte suprema, il Congresso e il Palazzo centrale. Seppure l’ex capo di Stato abbia subito condannato l’azione dei manifestanti, Bolsonaro ha preferito far passare un po’ di acqua sotto ai ponti prima di tornare a vivere nel suo Paese natale. All’aeroporto di Orlando, in Florida, l’ex presidente brasiliano è stato salutato da numerosi fan, tra foto e strette di mano. Il politico, come ha dichiarato in un’intervista alla Cnn, pensa che il tempo sia maturo per aiutare il suo partito, il Partito liberale, come “persona con esperienza”, senza ricoprire ruoli di leadership.

Jair aveva già fissato – e annunciato – il 29 marzo come data del rientro in Brasile. “Il giorno previsto è il 29 di questo mese, ma sette giorni prima studierò le circostanze, per vedere com’è la situazione in Brasile, per capire come sono i contatti qui”, aveva chiarito. Il politico ha vissuto in Florida dal 30 dicembre dello scorso anno. La moglie Michelle lo aveva raggiunto negli Stati Uniti per il suo sessantottesimo compleanno, il 21 marzo scorso. “Siamo stati separati per molto tempo. Laura (la figlia, ndr) manca a suo padre, la nostra vita è cambiata, ma Dio ha il controllo di tutte le cose”, aveva confessato l’ex first lady di Brasilia. Durante un summit con uomini d’affari suoi connazionali tenutosi in Florida, Bolsonaro ha spiegato la sua “strategia di rientro” in patria. Una volta a casa, l’ex presidente dovrà affrontare delle sfide legali, tra cui un’indagine volta ad accertare se abbia incitato i rivoltosi a prendere d’assalto importanti edifici governativi una settimana dopo l’insediamento del nuovo (vecchio) capo di Stato, Luiz Inácio Lula da Silva.

Aggiornato il 30 marzo 2023 alle ore 19:32