Pechino e i rischi di un nuovo ordine mondiale

Nella sala Caduti di Nassiriya del Senato, si è svolta una presentazione e una tavola rotonda, sull’attualità e la geopolitica della Cina, coordinata da Angelo Polimeno Bottai, giornalista e presidente di Eureca, a cui hanno partecipato i gemelli Iuvinale, Gabriele e Nicola, il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, Giulia Pompili, giornalista de Il Foglio, Gabriele Carrer, giornalista di Formiche.net, Arturo Varvelli, capo dell’ufficio di Roma dello European Council on Foreign Relations, Fabrizio Luciolli, presidente del Comitato Atlantico Italiano e membro del Dipartimento Politiche Internazionali del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi, Antonio Stango, editore e presidente della Federazione Italiana Diritti Umani e Giovanni Terzi, direttore di The Global News. L’evento ha visto il volume “La Cina di Xi Jimping: verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico? dei fratelli Iuvinale al centro dell’analisi per comprendere gli strumenti per addentrarsi nelle istituzioni cinesi e analizzarne i rischi.

Secondo gli analisti di geopolitica, attualmente districarsi dai legami economici è meno difficile se si ha a che fare con la Russia perché la sua economia è in decadenza. Ma con la Cina è differente. Essa è ricca, industrializzata, controlla le più importanti catene globali di approvvigionamento e molte nazioni dipendono da lei. Inoltre, essa è fortemente orientata alla tecnologia, con il presidente Xi Jinping che persegue una leadership globale nel settore informatico e cibernetico. Peraltro, a distinguere l’attività di spionaggio informatico cinese da quella di altri Stati “sono l’interesse nazionale perseguito e la portata delle operazioni”, mettono in guardia Gabriele e Nicola Iuvinale: “Pechino ha requisiti unici nella raccolta di informazioni e in termini di scala l’attività cinese è maggiore. I gruppi cinesi legati allo Stato che conducono compromissioni sfruttano più zero-day e sono numericamente maggiori rispetto a quelli di altri Stati”. La legislazione sulla sicurezza informatica rappresenta un’arma per l’industria e per la ricerca sulla sicurezza informatica della Cina perché impone alle aziende e ai ricercatori di segnalare al governo tutte le vulnerabilità software e hardware scoperte, prima di indicarle ai fornitori. Il Partito Comunista cinese ha dato vita a una strategia capace di accumulare ricchezza e sotto Xi Jinping il Paese sta raccogliendo quanto coltivato nei decenni passati. In pochi decenni, Pechino ha incrementato la ricchezza nazionale grazie anche a tanti capitali stranieri generati in cambio di graduali aperture economiche. Successivamente, le istituzioni cinesi hanno modernizzato l’esercito e costruito forze armate capaci di proteggere gli interessi nazionali e commerciali non solo in Asia, ma anche oltre lo stretto di Malacca. “Ovviamente la narrazione è quella tipica − identica − di tutte le dittature e autoritarismi, che siano Cina, Corea del Nord, Russia, Venezuela, Cuba, etc. Pericolo per la sicurezza nazionale, sovversione e collusione con potenze straniere (quest’ultima non manca mai) è sempre e comunque un complotto occidentale. Il senso del ridicolo, questo sconosciuto. Per non parlare dell’altrettanto ridicola “foglia di fico” creata e perfezionata negli ultimi anni, a colpi di decreto, da Pechino: il mini-parlamento di Hong Kong, che può solo approvare o bocciare le proposte di un Governo presieduto da un capo scelto da Pechino che a sua volta nomina il 100 per cento dei Ministri”, ha ribadito, durante i lavori, l’Ambasciatore e Senatore Giulio Terzi. Spinto da una crescita che sembra inarrestabile, il gigante asiatico sta mescolando le carte in tavola, proponendo un nuovo ordine mondiale, preoccupando i Paesi democratici e generando nuove tensioni con gli interessi economici e geopolitici degli Stati Uniti d’America.

Aggiornato il 05 giugno 2023 alle ore 13:32