Perché la Russia colpisce i porti ucraini

La Federazione Russa sta cercando di creare un senso di urgenza per il suo ritorno alla “Black Sea Grain Initiative”, intensificando gli attacchi ai porti ucraini e alle infrastrutture del grano, oltre a minacciare di attaccare le navi civili nel Mar Nero.

L’Ucraina raggruppa la maggior parte dei suoi raccolti in luglio e agosto, e gli attacchi russi ai porti e alle infrastrutture agricole ucraine potrebbero ulteriormente complicare la capacità dell’Ucraina di fare spazio a nuovi raccolti di grano. È probabile che interruzioni prolungate nella logistica del grano in Ucraina abbiano un impatto crescente sulle forniture del frumento, aumentando il senso di urgenza che il Cremlino spera di creare. Cremlino che, va ricordato, ricorre regolarmente a una escalation retorica riguardo al sostegno dell’Occidente all’Ucraina, cercando di influenzarne il comportamento. Non è chiaro fino a che punto le forze russe intendano colpire le navi civili nel Mar Nero, anche se il Cremlino probabilmente ritiene che questo annuncio avrà un effetto deterrente sull’attività navale nel Mar Nero e creerà condizioni che ricordano il blocco totale dei porti ucraini avvenuta all’inizio dell’invasione su vasta scala.

La Russia ha evidenziato di considerare tutte le navi, indipendentemente dalla bandiera, dirette ai porti ucraini dalla mezzanotte dello scorso 20 luglio come coinvolte in un conflitto militare. Lo ha riferito il Ministero della Difesa della Federazione Russa, citato dai mass media russi. Lo stesso Ministero ha spiegato che sono stati emessi avvertimenti informativi sulla revoca delle garanzie di sicurezza per i marittimi in relazione alla cessazione della “Iniziativa per il Mar Nero”.

“Il 17 luglio il Ministero degli Affari esteri della Federazione Russa ha annunciato che la cessazione del cosiddetto accordo sul grano comporta la revoca delle garanzie di sicurezza marittima, nonché la riduzione del corridoio umanitario marittimo e la chiusura del Centro di coordinamento congiunto (Jcc) a Istanbul”, hanno sottolineato i media russi.

Il Ministero della Difesa ha inoltre indicato che “i Paesi di bandiera di tali navi saranno considerati coinvolti nel conflitto ucraino dalla parte di Kiev”. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato che sarà “molto, molto difficile” ripristinare le forniture di grano dall’Ucraina a causa della minaccia della Russia di distruggere navi civili nel Mar Nero.

“Stiamo lavorando con gli alleati, con altri partner, con l’Ucraina per considerare altre opzioni. Tuttavia, devo dirvi che non credo sia possibile recuperare i volumi perduti che si sono fermati con questa iniziativa attraverso altre strade”.

Blinken ha aggiunto che gli Stati Uniti, insieme ai loro partner e alleati, stanno cercando alternative alla rotta marittima, perché sarà “molto, molto difficile” ripristinare il trasporto marittimo commerciale. Ha sottolineato il segretario di Stato degli Usa che la Russia non accenna nemmeno, ma minaccia direttamente che attaccherà le navi che entrano nei porti ucraini per portare prodotti alimentari sui mercati mondiali.

“Quattro giorni dopo che si sono ritirati da quell’accordo, cosa hanno fatto? La Russia ha bombardato il porto di Odessa ogni giorno. Hanno piazzato più mine e minacciato navi. Infatti, hanno svolto un’esercitazione volutamente resa pubblica dove hanno simulato un attacco a una nave. Cosa ti dice questo sulle loro intenzioni?” ha chiesto retoricamente il segretario di Stato americano.

Con rifornimento a quanto aveva detto il direttore della Cia, William Burns, al Security Forum di Aspen in ordine alla minaccia russa, Blinken ha commentato: “Abbiamo espresso una reale preoccupazione per questo. Penso che voi abbiate sentito Bill Burns dirlo, e John Kirby lo ha detto dal podio della Casa Bianca. Ancora una volta, questo è qualcosa che è parte integrante della strategia russa”.

(*) Docente universitario di Diritto Internazionale e Normative sulla Sicurezza

Aggiornato il 25 luglio 2023 alle ore 10:17