Il Marocco dopo il terremoto: aiuti internazionali e slancio dell’economia

L’intera comunità internazionale e gli Stati dell’Unione europea stanno esprimendo la massima solidarietà per quanto accaduto in Marocco a seguito della tragedia del terremoto. Sua Maestà il Re e il Governo del Marocco hanno manifestato da subito il loro benvenuto agli aiuti umanitari provenienti dall’Italia ed hanno espresso un profondo ringraziamento pubblico alla solidarietà giunta da tutto il mondo. Tuttavia, alcune agenzie stampa italiane hanno messo in campo una deformazione grottesca di queste manifestazioni, trasformandole in rifiuto. Dinamiche che Youssef Balla, Ambasciatore del Regno del Marocco, denuncia e chiede di superare, per dare uno slancio concreto alla ricostruzione delle zone terremotate e per rilanciare l’economia del Marocco dopo l’emergenza sismica. Nel tentativo di comprendere l’attualità del Marocco, intervistiamo l’Ambasciatore Youssef Balla.

Nel corso della prima fase dell’emergenza gli sforzi del Governo si sono concentrati nel salvataggio delle vite umane e nel prestare cure ai feriti grazie alle capacità nazionali. Successivamente, alla luce di una permanente valutazione dell’evoluzione della situazione in campo, è stato deciso di ricorrere alle proposte di aiuto che corrispondono a specifiche esigenze e ai bisogni del contesto.

Le difficoltà di accesso alle zone duramente colpite dal sisma sono aggravate dalla natura geografica montagnosa e dei gravi danni alle vie di comunicazione che l’esercito del Regno sta lavorando duramente per ripristinare. Come può contribuire la solidarietà italiana?

Grazie per questa domanda che mi consente di rinnovare i nostri senti ringraziamenti per l’eccezionale sentimento di mobilitazione solidale e spontanea che abbiamo ricevuto da tutta l’Italia. Non siamo però stupiti da questa manifestazione perché i nostri Paesi e i nostri popoli sono legati da antica e solida amicizia. Fin dal primo momento abbiamo ricevuto parole di vicinanza e di cordoglio a partire dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani e di tanti altri deputati e rappresentanti della società civile, offrendo tutto il necessario al Marocco e alla popolazione colpita dal sisma. In questo momento il Governo del Marocco ha lanciato la seconda fase, parallelamente al proseguimento delle operazioni di ricerca e soccorso, grazie a un massiccio piano per consentire una rapida ricostruzione delle zone terremotate. Il programma mobiliterà principalmente le risorse finanziarie dello Stato e degli organismi pubblici, ma è altrettanto aperto anche al contributo di attori privati e della società civile, nonché di Paesi che lo desiderino e ai quali il Re del Marocco ha rinnovato i sinceri ringraziamenti.

Cosa vorrebbe dire ai cittadini italiani e alle istituzioni politiche che da subito hanno manifestato sostegno e solidarietà per quanto accaduto?

Innanzitutto un rinnovato grazie di cuore per tutto l’affetto e solidarietà ricevuta dai cittadini italiani. Abbiamo ricevuto centinaia e centinaia di messaggi da tutta l’Italia e tutti accomunati da un forte senso di amicizia e solidarietà. Ed è lo stesso sentimento che ha mobilitato anche i cittadini italiani residenti in Marocco e le diverse organizzazioni civili italiane in loco. I nostri popoli sono legati da un forte sentimento di amicizia, soprattutto nei momenti più difficili. Più recentemente durante la pandemia da Covid-19 la comunità marocchina in Italia si è attivata spontaneamente in tutta l’Italia attraverso iniziative lodevoli, a partire dalla donazione di mascherine e dalla fornitura di generi di prima necessità. Nel 2017 il Marocco è stato al fianco dell’Italia inviando due Canadair per contrastare gli incendi boschivi.

Il Marocco prosegue il suo percorso di crescita economica e nuove priorità politiche saranno al centro dell’agenda nazionale dopo l’emergenza del terremoto. Quale percorso si sta intraprendendo e come può contribuire in tale contesto la comunità internazionale e l’imprenditoria italiana?

Il terremoto di questa portata è stato devastante, soprattutto perché ha avuto luogo in una zona montuosa particolarmente difficile a livello geografico. Parliamo di un’area montuosa che va dai 1500 ai 2000 metri di altitudine. Il sisma ha causato la distruzione delle strade di collegamento con le aree interne della zona di Al-Haouz e questo ha comportato gravi problemi logistici. Nel corso della prima fase, infatti, il Governo si è attivato mobilitando tutte le forze nazionali, a partire dalle forze armate, la Protezione civile nazionale e il Sistema sanitario per soccorrere i feriti, estrarre le vittime e per assistere le famiglie, in particolare bambini, donne e anziani. Parallelamente è stata avviata una massiccia operazione per liberare le strade dalle macerie e ripristinare la viabilità, operazione ancora in corso. Questo approccio ci ha permesso di organizzare un sistema “massivo” di aiuti. Come le dicevo, il Governo ha lanciato la seconda fase con il programma multidimensionale di assistenza finanziaria diretta alle famiglie (300 dollari a famiglia e 14mila dollari per risanamento della casa) e di ricostruzione che mobiliterà principalmente le risorse finanziarie dello Stato e degli organismi pubblici, ma sarà aperto anche al contributo di attori privati e associativi di altri paesi. L’operazione di ricostruzione verrà effettuata in armonia con il patrimonio della regione, nel rispetto delle sue caratteristiche architettoniche uniche e delle tradizioni locali. Le misure dovrebbero quindi servire non solo a riparare i danni causati dal terremoto, ma anche a lanciare un programma ponderato, integrato e ambizioso per la ricostruzione e il miglioramento generale delle regioni colpite, sia in termini di rafforzamento delle infrastrutture che di miglioramento della qualità del territorio e della qualità dei servizi pubblici. In questo senso l’Italia, che ha manifestato la sua solidarietà, vicinanza e disponibilità fin dalle prime ore del terremoto, potrà sicuramente avere un ruolo attivo.

Aggiornato il 21 settembre 2023 alle ore 10:13