I funerali di Alexei Navalny

L’ultimo saluto ad Alexei Navalny si è concluso. Il funerale del dissidente russo è iniziato in ritardo e finito in anticipo, visto che la salma non è stata consegnata ai parenti nei tempi previsti e Il servizio funebre è stato “abbreviato” per ordini dall’alto. “C’è un ordine del Patriarcato di ridurre tutto al massimo”, ha denunciato l’esperto di chiesa ortodossa Serghei Chapnin. All’icona della madre di dio “allevia i miei dolori” di Maryno sono riuscite a entrare solo 300 persone, mentre la folla nei dintorni applaudiva scandendo uno degli slogan preferiti da Navalny: “La Russia sarà libera”. Dopo la cerimonia la salma verrà trasportata al cimitero di Borisov, sempre nei dintorni di Maryno a Mosca. Lo ha specificato il team del defunto su Telegram. I collaboratori dell’oppositore di Vladimir Putin hanno, inoltre, condiviso l’unica immagine arrivata finora da dentro la chiesa, con la bara aperta e la salma coperta per metà da fiori, affiancata dai suoi genitori.

Anche una delegazione dell’Unione europea e diversi rappresentati diplomatici hanno assistito al funerale del dissidente russo. Tra questi, l’ambasciatore americano in Russia Lynne Tracy, l’ambasciatore tedesco Alexander Graf Lambsdorff, l’ambasciatore francese Pierre Levy oltre all’incaricato d’affari italiano Pietro Sferra Carini.

Le autorità russe hanno vietato l’acquisizione di filmati durante il funerale, scoraggiando ogni tipo di manifestazione non programmata nel timore che l’ultimo saluto a Navalny diventi un pretesto per contestare il capo del Cremlino. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha ricordato che “chi partecipa ad azioni non autorizzate dovrà risponderne secondo la legge”. La polizia russa ha controllato passaporti ed effetti personali a coloro che si sono recati al cimitero di Borisov, luogo di sepoltura dell’oppositore defunto. Il motivo di queste perquisizioni è la “prevenzione di operazioni terroristiche”, avrebbero spiegato le forze dell’ordine. Inoltre, la moltitudine di agenti che si aggira tra la fermata della metro Borisovo e le vicinanze del cimitero sarebbe implementata dalla presenza sospetta tra i sostenitori di Navalny di molti poliziotti in borghese del Centro per la lotta all’estremismo. La stampa non è ammessa nell’area del cimitero.

Aggiornato il 01 marzo 2024 alle ore 17:12