100 miliziani di Hamas come topi in trappola

Una fonte palestinese nella Striscia di Gaza ha riferito all’emittente israeliana Kan News che un centinaio di membri dell’ala militare di Hamas, asserragliati in un tunnel a Rafah, hanno ribadito la loro intenzione di non arrendersi. Secondo quanto riportato, gli uomini – descritti come un nucleo misto di combattenti esperti e nuovi reclutati – hanno fatto sapere di non essere disposti ad accettare alcuna iniziativa che imponga loro di abbandonare la rete sotterranea, se non attraverso un percorso da loro definito “che consenta loro di andarsene con dignità”. A guidarli, spiegano le fonti, sarebbe un comandante con grado di battaglione o brigadiere, identificato come la figura più autorevole presente all’interno del tunnel. Come topi in trappola.

Parallelamente, cresce la pressione diplomatica degli Stati Uniti su Israele affinché individui una via d’uscita per la gestione dei miliziani bloccati. Il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner, ha inviato a Tel Aviv un messaggio in cui sostiene che Israele debba rilasciare tutti i terroristi presenti nella zona della Striscia ancora controllata da Hamas. Nel messaggio, Kushner precisa che gli uomini verrebbero rilasciati disarmati e che tale misura rientrerebbe nel processo di smilitarizzazione di Gaza. L’inviato del presidente Trump, Steve Witkoff, è atteso a un incontro con l’alto funzionario di Hamas Khalil al-Hayya, appuntamento durante il quale si prevede che le parti affrontino, tra le altre questioni, proprio la crisi dei miliziani intrappolati nei tunnel, con l’obiettivo di individuare una possibile soluzione. Tel Aviv è stata informata preventivamente dell’iniziativa, ma – riferisce una fonte israeliana a Kan News – permane il timore che Stati Uniti e Hamas possano raggiungere un’intesa “al di sopra delle nostre teste”.

Nel frattempo, il governo federale tedesco ha rimosso il divieto all’esportazione di armi a Israele a partire dal 24 novembre 2025. Lo ha comunicato un portavoce dell?Esecutivo al’'agenzia di stampa Dpa. Il governo tedesco aveva imposto ad agosto limitazioni alla fornitura di armi che sarebbero state impiegate dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. “Ci aspettiamo che tutti rispettino gli accordi raggiunti, il che significa che il cessate il fuoco deve essere mantenuto, che deve essere fornita assistenza umanitaria su larga scala e che il processo deve proseguire in modo ordinato, come concordato”, ha detto Sebastian Hille – vice portavoce del governo federale tedesco – annunciando la decisione di rimuovere le limitazioni per l’esportazione delle armi allo Stato ebraico. Il megafono ha anche sottolineato come “la revoca entrerà in vigore il 24 novembre 2025” e che la decisione è in linea con l’impegno di Berlino di riesaminare costantemente la questione sulla base della situazione concreta sul terreno: “dal 10 ottobre è in vigore un cessate il fuoco a Gaza, che si è sostanzialmente stabilizzato e che, naturalmente, costituisce la base di questa decisione”.

Aggiornato il 17 novembre 2025 alle ore 13:06